Letterato (Torino 1860 - Genova 1917). Militò nel movimento nazionalista, fondando con altri, a Milano, il settimanale L'idea liberale; fu consigliere comunale di Milano, poi deputato di Parma e direttore (1898-1900) del Corriere della Sera; ma è soprattutto come critico drammatico del Giornale d'Italia (1901-13) e quindi dell'Idea Nazionale (di cui fu pure direttore per un anno), che la sua figura di giornalista gentiluomo, di scrittore dai gusti elegantemente umanistici, ebbe modo di mettersi in piena luce (Il teatro in Italia nel 1909, 1911; Note di uno spettatore, 1911; ecc.). Si occupò anche di critica letteraria, scrisse poesie e qualche dramma.