PINO, Domenico
Generale italiano, nato a Milano nel 1767, morto a Cernobbio (Como) il 13 giugno 1828.
Iniziatasi la campagna del generale Bonaparte in Italia nel 1796, si arruolò volontario nelle file francesi e poco dopo fu nominato ufficiale. Dopo breve tempo promosso generale, ebbe il comando della legione cisalpina alla testa della quale ebbe incarico d'invadere gli stati del duca di Parma. Fu alla difesa di Ancona nel 1799. Durante la campagna di Marengo (nella quale ebbe, fra i suoi aiutanti di campo, Ugo Foscolo) venne promosso generale di divisione. Nel 1801, fu nominato governatore dell'Emilia e della Romagna. Proclamato da Napoleone il regno d'Italia, il P. ebbe il portafoglio della Guerra, tenendolo fino a quando (1806) passò al comando di una divisione in Pomerania e in Russia.
Dopo la pace di Tilgit (1807) raggiunse le truppe italiane che marciavano contro il re di Svezia e si distinse all'assedio di Stralsunda, ottenendone in compenso, da Napoleone, la dignità di conte dell'impero. Dal 1808 al 1810 il P. passò nella Spagna; combatté all'assedio di Roves e alla presa di Palamós. Alla testa della 15ª divisione seguì Napoleone nella campagna di Russia (1812) rimanendo gravemente ferito a Malojaroslavec. Dopo avere partecipato alla guerra (1813) contro gli Austriaci (combattimenti di Lippe e di Adelsberg) quantunque avesse sostenuto le sorti del viceré Eugenio, allorché il re Murat iniziò la campagna fratricida contro il regno d'Italia, il P. fu sospettato di segreti accordi con l'esercito napoletano e cadde in disgrazia. Ebbe la reggenza municipale di Milano al momento del trapasso della Lombardia all'impero d'Austria, dopo la caduta di Napoleone. Compiuta la cessione della città, si ritirò nella sua villa di Cernobbio. L'Austria volle onorare in lui il glorioso soldato e il capo valoroso conferendogli il grado di feldmaresciallo.
Fu generale di alti meriti militari e Napoleone lo ebbe in gran pregio.