PIOLA, Domenico
Pittore e incisore, nato a Genova nel 1627, ivi morto l'8 aprile 1703. Grande decoratore, ebbe emulo e amico Gregorio De Ferrari: lo stile dei due si trasfuse nella scultura e nella decorazione plastica del tempo. La grazia del Correggio ha nei due artisti un'espressione differente, più sostenuta e corretta, classicheggiante nel P., più fantastica e vivace nel De Ferrari.
Il P. mantiene i caratteri dell'arte ligure della prima metà del sec. XVII, di Valerio Castello e del Castiglione. Fecondissimo oltre misura, i suoi affreschi, i suoi dipinti, i suoi disegni sono innumerevoli (v. nave, XXIV, tav. LIX) e furono oggetto d'imitazioni. Fra i disegni autentici ve ne sono molti falsificati da quei valentissimi imitatori del sec. XIX che fornivano i collezionisti di disegni di illustri maestri. Fece anche dell'incisione e dell'acquaforte. Lavorò in collaborazione con suo cognato, Stefano Camoggi, pittore di fiori, di frutti, di fogliami e d'arabeschi. Dopo il 1685 si recò a Milano con i due figli Anton Maria e Paolo Girolamo. Fu poi a Bologna, a Piacenza e ad Asti. Nella pittura a olio è un eclettico, con reminiscenze del Correggio e del Castiglione. La facilità straordinaria di composizione, la festosità dei concetti, la meravigliosa conoscenza del mestiere, la raggiunta e mai mutata e perfezionata forma stilistica, lo stesso studio superficiale dei grandi maestri furono le ragioni della sua produzione, monotona nel suo complesso ma ricca e che si mantiene in intima corrispondenza con l'architettura.
Fra i suoi figli si distinse soltanto Paolo Girolamo. Antonio Maria imitò lo stile paterno e fu abile copista. Giovanni Battista esplicò la sola attività di Lopista.
Ricorderemo fra i quadri di Domenico i più espressivi: Il Carro del Sole nella Galleria di Palazzo Rosso e La fuga in Egitto in S. Ambrogio, e fra le decorazioni murali quelle delle chiese della SS. Annunziata, delle Vigne, di San Siro, di San Luca, dei palazzi Rosso, De Mari, Sauli, Negrone, Balbi, Spinola, ecc., in Genova.
Pellegro, fratello di Domenico, pittore e decoratore, nacque a Genova nel 1617; vi morì il 26 novembre 1640.
La sua breve vita permette di esaminare la sua personalità artistica, non di definirla. La Madonna di Via degli Orefici e lo stendardo della confraternita del Rosario sono sue opere sicure. Sono a lui attribuite da antichi cataloghi la Sacra Famiglia di Palazzo Rosso, S. Orsola di Palazzo Bianco, la Baccante di Palazzo reale, la Madonna col Bambino degli Uffizî, la Baccantina della pinacoteca di Torino. Allievo del Cappellino, egli dimostrò uno straordinario e precoce talento pittorico. L'ambiente pittorico genovese lo ha formato e, se nella Sacra Famiglia di Palazzo Rosso si sente l'amore per Andrea del Sarto, la Madonna degli Orefici ci presenta un'espressione personale libera da visuali di scuole e da riflessi d'artisti maggiori.
Bibl.: Per Domenico: Bassi, La casa dei P., in Gazzetta di Genova, 1921; O. Grosso, La quadreria della Casa P., ibid., 1921: id., Decoratori genovesi del sei e settecento italiano, Roma 1921; M. Labò, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con ampia bibl.).
Per Pellegro: oltre l'articolo in Thieme-Becker, Künstler-Lex, M. Bonzi, Pellegro Piola, in Genova, 1932.