REA, Domenico
Scrittore, nato a Napoli l'8 settembre 1921.
I suoi racconti (Spaccanapoli, Milano 1947; Le formicole rosse, ivi 1948; Gesù, fate luce. ivi 1950; Ritratto di maggio, ivi 1953; Quel che vide Cummeo, ivi 1955; Una vampata di rossore, ivi 1959, che tiene, come disegno, del romanzo) sono ispirati da un amoroso interesse per gli aspetti più umili e quotidiani della vita napoletana e del Mezzogiorno in genere (quelli che letteratura e canzoni fanno a gara, di solito, nel mascherare); ma ad un risentito realismo mescolano un estro immaginifico e barocco, dando luogo a raffigurazioni di personaggi, situazioni, ambienti, drammatiche e insieme umoresche, di un'evidenza a volte, e non senza artificio, spettacolare. Vivaci sono anche le prose, fra il saggio e la cronaca, raccolte nel volume Il re e il lustrascarpe (Napoli 1960).
Bibl.: G. De Robertis, in Tempo (Milano), 21-28 febbr. 1948, 23 giugno 1955; F. Flora, prefaz. a Gesù, fate luce, cit., poi in Scrittori italiani contemp., Pisa 1952; A. Bocelli, in Il Mondo, 7 aprile 1951, 19 luglio 1955; C. Muscetta, Letteratura militante, Firenze 1953; E. Cecchi, Di giorno in giorno, Milano 1954; id., Libri nuovi e usati, Napoli 1958; E. Falqui, Novecento letterario, IV, Firenze 1954; C. Bo, in L'Europeo, 29 maggio 1955; L. Russo, in Belfagor, 1955, n. 4; L. Piccioni, Tradizione letteraria e idee correnti, Milano 1956.