ROSSI, Domenico
Architetto, nato a Marcò nel 1678, morto a Venezia nel 1742. Architetto fra i minori del '700 veneziano, è conosciuto soprattutto come autore dell'interno della chiesa dei gesuiti, costruzione durata a lungo, fra il 1714 e il 1729. La bizzarria di aver ricoperte le pareti con una decorazione di stucco impressa a fiorami bianchi e verdi a guisa di un damasco ha procurato di volta in volta a quest'opera lodi e biasimi eccessivi. Ma in realtà tale decorazione, adoperata come una tappezzeria e intesa tutt'al più a ricercare un blando effetto coloristico, non ha nulla a che vedere con le linee di un'architettura notevole per proporzioni e sagace equilibrio di spazî, pur nelle forme tradizionali. Opera indubbiamente più personale la facciata della chiesa di S. Stae, eretta circa il 1709, dopo una scelta compiuta tra dodici progetti di diversi architetti. In essa appare particolarmente l'innesto delle libere forme del tardo barocco in un classico frontone di stampo palladiano, con un animarsi di rilievi fra le grandi colonne e una vivacità di linee articolate, sensibile soprattutto nell'elegantissimo timpano tripartito del portale maggiore. Questa attitudine ad armonizzare linee classiche e movenze ornamentali dell'epoca sua il R. dimostrò anche egregiamente nel palazzo Corner, detto della regina (oggi del Monte di pietà), incominciato nel 1724, la più importante opera di architettura civile del R.
Bibl.: P. Selvatico, Sulla architettura e sulla scultura a Venezia, Venezia 1847, p. 433; G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Milano 1926; A. E. Brinckmann, Die Baukunst des 17. und 18. Jahrh. in den roman. Ländern, Berlino-Neubabelsberg 1915, pp. 88 e 105; A. Michel, Histoire de l'art, VIII, i, Parigi 1923, p. 203 segg.; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibliografia).