domiciliarizzazione
s. f. Possibilità di usufruire di un servizio presso il proprio domicilio.
• [Eugenia] Roccella parla di rischio di domiciliarizzazione dell’aborto. «Non con il day hospital, che è comunque un ricovero ‒ ribatte [Antonio] Panti ‒. Da noi non è come in Francia, dove il farmaco viene venduto in farmacia. Comunque sono d’accordo con Roccella per quanto riguarda i dati: vedremo tra un po’ di tempo se corrispondono a quelli molto tranquillizzanti delle altre nazioni che fanno il day hospital, facilmente consultabili su internet». (Michele Bocci, Repubblica, 21 luglio 2010, Firenze, p. V) • «Si tratta di un piano che abbiamo presentato nel 2014 e che prevede la raccolta dell’umido presso utenze domestiche e non domestiche, organizzata secondo criteri di prossimità o domiciliarizzazione ‒ annuncia l’assessore all’Ambiente, Angelo Vinai ‒». (F[ederica] P[elosi], Secolo XIX, 4 novembre 2015, p. 22, Riviera) • Un problema che sembra ripetersi anche oggi. E anche le proposte. Così 14 anni fa gli esperti indicavano alcune precise strade: «progettazione e implementazione operativa del passaggio dalle attuali modalità di raccolta differenziata stradale a forma di “domiciliarizzazione”», ma oggi siamo ad appena un terzo degli abitanti; (Antonio Maria Mira, Avvenire, 2 agosto 2016, p. 8, Attualità).
- Derivato dall’agg. domiciliare con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
- Già attestato nella Stampa del 31 luglio 1996, Tuttoscienze, p. 2 (Marialuisa Bonzo).