domicilio digitale
loc. s.le m. Luogo virtuale, indirizzo di posta elettronica certificata, presso il quale un cittadino dichiara di poter essere rintracciabile.
• Il governo accelera anche sulla carta d’identità elettronica, che diventerà un tutt’uno con la tessera sanitaria, in modo da creare un «documento elettronico digitale» del cittadino. Ognuno di noi avrà poi la possibilità di comunicare un «domicilio digitale», presso un indirizzo di posta elettronica certificata, dove ricevere le comunicazioni delle amministrazioni pubbliche dal primo gennaio 2013. (Valentina Santarpia, Corriere della sera, 6 settembre 2012, p. 2, Primo piano) • I dati relativi ai servizi pubblici digitali, vedono l’Italia in forte ritardo nei confronti dei partner europei. Le ragioni sono da attribuirsi non solo ad un basso uso di internet tra gli italiani (59% contro il 70% della media Ue) ma anche a una mancata semplificazione dei procedimenti amministrativi che incoraggino, ad esempio, l’alfabetizzazione digitale, il pagamento elettronico, il domicilio digitale. (Sveva Biocca, Giornale, 22 maggio 2015, p. 24, Economia) • È chiaro, sottolinea la stessa Madia, che per l’implementazione occorrerà ancora del tempo e il traguardo indicato è la fine del 2017. Per quella data sarà obbligatorio per le Pa il passaggio allo Spid, dovrebbero andare a regime la possibilità per tutti i cittadini di avere un Pin unico che consentirà l’accesso a tutte le amministrazioni e la nuova carta d’identità digitale. Completerà il quadro, aggiunge il ministro, la possibilità grazie all’Anagrafe unica di avere un domicilio digitale. (C[armine] Fo[tina], Sole 24 Ore, 15 gennaio 2016, p. 8).
- Composto dal s. m. domicilio e dall’agg. digitale.