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PARODI, Dominique-Alexandre

di Guido Ruberti - Enciclopedia Italiana (1935)
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PARODI, Dominique-Alexandre

Guido Ruberti

Poeta e autore drammatico di lingua francese, nato nell'isola di Creta nel 1842, morto a Parigi nel 1902.

Di origine greca, il P. ha occupato un posto non ultimo nella letteratura francese. Appartenne alla scuola parnassiana, insieme col Mendès e Leconte de Lisle. La sua maniera teatrale sente del suo lungo studio dei tragici greci e di Victor Hugo.

Il P. possedeva in modo eminente il senso degli effetti teatrali e ne ha dato prova nel suo migliore dramma Rome vaincue (1876), che, rappresentato al Théâtre-Français, fece di lui un autore celebre. Egli vi tratteggia con sobrietà e vigoria scenica la situazione d'una vestale che, per aver mancato ai suoi voti di castità, è causa della rovina di Roma, gravemente minacciata da Annibale. Nella Reine Juana (1893), Carlo, dominato dall'ambizione, trattiene la madre in una prigione e la trascina alla demenza. Sono mancate tuttavia al P. facoltà di espressione conformi ai suoi ambiziosi propositi.

Opere: Poesie: Passions et idées (1865); Les nouvelles Messéniennes (1867), ecc. Per il teatro, oltre alle opere citate: Ulm le parricide (1872); Séphora (1877); Le Pape (1899), ecc.

Vocabolario
paròdico
parodico paròdico agg. [dal gr. παρῳδικός] (pl. m. -ci), non com. – Relativo alla parodia, che ha carattere di parodia: testi, poemetti p.; il genere parodico.
parodiare
parodiare v. tr. [der. di parodia] (rare le forme rizotoniche io paròdio, ecc.). – Fare la parodia, mettere in parodia; imitare in modo ridicolo: p. una tragedia, una canzone, un poeta, un attore, un uomo politico.
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