BARTHELME, Donald
Narratore americano, nato a Philadelphia il 7 aprile 1931; è stato anche giornalista, direttore di riviste letterarie, direttore di gallerie d'arte, professore universitario, organizzatore culturale; con la sua narrativa, tra lo humour e l'assurdo, egli è al centro della più recente scena culturale americana.
Il suo romanzo del 1967 (apparso prima in New Yorker) Snow white (trad. it. Biancaneve, Milano 1973), è assai più di un'ironica rivisitazione delle favole di Biancaneve, in un'epoca ormai incapace di produrre gli eroi, le concatenazioni logiche e la predicibilità dei sentimenti tipica della favolistica tradizionale o dei suoi corrispondenti moderni (dalla pubblicità alla letteratura popolare e da rotocalco). Snow white non è tanto un romanzo quanto un insieme di frammenti organizzati in forma apparentemente casuale con metodo da collage ed è, soprattutto, un libro "sulla" condizione della lingua e sulle possibilità che uno scrittore odierno ha di comunicare ai suoi lettori qualcosa di significativo più che di intelligibile. Il collage linguistico e stilistico ne rappresenta anzi il pezzo di bravura in passaggi, modulazioni e contrapposizioni tra precise parodie letterarie (Stendhal, Rimbaud, Shakespeare, Burroughs), gergo corrente, stile accademico e flash pubblicitari. L'interesse di B., come quello di Pinter, Beckett e Ionesco, si appunta peraltro in prevalenza sulle qualità idiosincratiche, ripetitive e banali della lingua comunemente usata che rendono, da una parte, sempre più problematica la creazione letteraria e, dall'altra, sono insieme sintomo e causa del crescente isolamento della società contemporanea. Gli altri nomi che si accostano comunemente a quello di B. sono quelli di Kafka (espressamente citato dallo stesso scrittore), di Borges e di Barth. I racconti di B.: Come back dr. Caligaris del 1964 (trad. it. Ritorna dr. Caligaris, Milano 1969), Unspeakable practices, unnatural acts del 1968 (trad. it. Atti innaturali, pratiche innominabili, Milano 1969) o City life del 1970 sono talora macabri, bizzarri e surreali e devono la loro stessa esistenza a un atteggiamento insieme ironico, sottilmente allusivo e giocoso.
Bibl.: R. Gilman, The confusion of realms, New York 1969; J. Klinkowitz, J. L. Somer, Innovative fiction, ivi 1972; numero unico di Critique (XVI, estate 1975), dedicato a D. Barthelme.