Schollander, DONALD (DON)
Stati Uniti • Charlotte (North Carolina), 30 aprile 1946 • Specialità: 100 m, 200 m, 400 m stile libero; staffette
Detto il Pesce d'acqua dolce, Don Schollander è appartenuto alla grande scuola di Santa Clara, che dominò la scena in campo nazionale e internazionale negli anni Sessanta. Indiscusso numero uno mondiale dal 1962 al 1968, il 27 luglio del 1963, a Los Angeles, divenne il primo uomo al mondo a nuotare i 200 m stile libero in meno di 2 minuti. In quel- la occasione egli percorse la distanza in 1′58,80″ e abbassò di un secondo e mezzo il primato del mondo, che apparteneva al fuoriclasse australiano Bob Windle. Il record mondiale di quella gara, allora non appartenente al programma olimpico, fu ritoccato da Schollander in sei tappe successive fino a 1′54,28″. Il suo primato in seguito fu prima eguagliato e poi superato da Mark Spitz. Nessun nuotatore ha però contribuito ai progressi in questa distanza di gara quanto Schollander, né è riuscito a battere altrettante volte il limite mondiale. Tre volte primatista del mondo anche dei 400 m stile libero, tra il 31 luglio del 1964 e il 18 agosto del 1966 l'atleta statunitense fu anche un grande vincente. Aveva diciotto anni quando a Tokyo conquistò la medaglia d'oro dei 100 e dei 400 m stile libero, quarant'anni dopo che questa impresa era riuscita a Johnny Weissmuller. Schollander fu anche il primo nuotatore a vincere 4 medaglie d'oro in una singola edizione dei Giochi, perché in Giappone, oltre alle gare individuali, guidò alla vittoria il quartetto americano sia nella 4x100 m stile libero sia nella 4x100 m mista. Negli anni in cui dominò la scena mondiale si contarono 62 sue vittorie consecutive sui 200 m stile libero. Conquistò una quinta medaglia d'oro ancora in staffetta a Città del Messico nel 1968; intanto aveva messo insieme tre titoli ai Giochi Panamericani del 1967 e undici titoli di campione americano. Dopo i Giochi di Tokyo dovette superare momenti di seria difficoltà per essere stato colpito dalla mononucleosi, la malattia dei nuotatori, o come si disse allora, "la malattia che colpì Schollander". Visse una fiera rivalità con l'emergente Spitz, che lasciò nettamente alle sue spalle durante i Giochi di Città del Messico, quando si classificò secondo nei 200 m, dietro l'australiano Mike Wenden. Fu interprete ineguagliato del crawl americano a sei battute di gambe per ciclo di bracciata. Elegante e acquatico come nessun altro, ma anche educato e volitivo nella vita, fu ottimo studente oltre che irresistibile sportivo.