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Donatello

di Manuela Gianandrea - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Donatello

Manuela Gianandrea

Il rinnovatore della scultura del Quattrocento

Donatello è uno degli artisti più moderni del Rinascimento italiano. Dallo studio della scultura antica e attraverso la frequentazione dei maggiori maestri dell'epoca, da Ghiberti a Brunelleschi, diventò il massimo scultore della Firenze del Quattrocento. Con le sue figure dagli atteggiamenti naturali, introdusse il realismo nella scultura rinascimentale

Il realismo in scultura

Donato di Niccolò di Betto Bardi, detto Donatello, nasce a Firenze nel 1383 (o 1386), figlio di un modesto operaio. Si forma in una delle botteghe più importanti della città, quella di Lorenzo Ghiberti, che gli insegna soprattutto a modellare il bronzo.

Nei primi anni del Quattrocento compie con l'amico Filippo Brunelleschi un viaggio a Roma per studiare l'arte antica, dalla quale verrà profondamente influenzato. A colpire Donatello è in particolare l'intenso realismo delle statue romane, cioè la capacità di esprimere con grande naturalezza la realtà fisica e psicologica delle figure rappresentate.

Con queste premesse Donatello provoca una decisa rottura con la tradizione, rivolta sempre a realizzare figure armoniche e idealizzate. Quando, tra il 1423 e il 1436, scolpisce le statue dei Profeti Geremia e Abacuc per il campanile del duomo di Firenze suscita molte polemiche. Uno con la barba incolta, l'altro con una curiosa testa calva, i due profeti sembrano popolani, tanto che Abacuc viene familiarmente chiamato dai fiorentini 'lo zuccone'. Lo scultore ribalta così la tradizionale convinzione che la bellezza sia sinonimo di positività e quindi la bruttezza di valori negativi.

Un aneddoto spiega l'originalità di Donatello: si racconta che Brunelleschi, dopo aver visto il Crocifisso scolpito per la chiesa di Santa Croce nel 1425, accusò l'amico di "aver messo in croce un contadino". In quest'opera, infatti, a differenza dei crocifissi tradizionali dove Cristo manteneva anche nella morte un atteggiamento sereno e solenne, Donatello cerca la naturalezza del vero, rappresentando la sofferenza di un uomo costretto a una morte atroce.

La prospettiva nella scultura

Da autentico artista rinascimentale Donatello affronta i problemi legati alla resa dello spazio e allo studio della prospettiva, come dimostra il S. Giorgio, statua realizzata tra il 1415 e il 1417 per la chiesa fiorentina di Orsanmichele. Il santo si presenta come un giovane guerriero nobile e virtuoso che attraverso una lieve torsione del corpo, con il peso distribuito in modo equilibrato sui due piedi divaricati e con davanti la punta dello scudo tenuta leggermente obliqua, suggerisce movimento e profondità allo spazio circostante. Anche nel rilievo ai piedi della statua, in cui è rappresentato s. Giorgio che uccide il drago, risulta di grande interesse l'organizzazione dello spazio. La figura in primo piano, più vicina a chi guarda (in questo caso il posteriore del cavallo!) emerge dal fondo, mentre quelle più lontane presentano un rilievo sempre più piatto fino a divenire semplici linee incise. È questo il primo esempio di schiacciato, cioè di rilievo bassissimo che, in parallelo con la pittura, definisce lo spazio attraverso la prospettiva.

In Toscana e a Padova

Dopo aver lavorato anche per Napoli e Siena, tra il 1433 e il 1439 Donatello scolpisce il David in bronzo per i Medici, la cantoria del Duomo di Firenze e il pulpito esterno per quello di Prato. In queste ultime due opere la decorazione è formata da una festosa danza di putti, un motivo della scultura classica ripreso e trasformato in un vivace e allegro gioco infantile.

Ma nuove polemiche relative alle sue scelte stilistiche coinvolgono lo scultore, tanto che nel 1443 lascia Firenze e si stabilisce a Padova, dove gli commissionano il Crocifisso e i bassorilievi in bronzo con i miracoli di s. Antonio per l'altare maggiore della Basilica del Santo, in cui il racconto figurato diventa ancora più concitato. Sempre a Padova crea la grande statua equestre di Erasmo Gattamelata, celebre condottiero del tempo, che rievoca il modello romano dell'imperatore a cavallo (come il Marco Aurelio a Roma), esaltando nell'aspetto fiero l'eroismo della figura.

Verso il 1453 Donatello torna a Firenze, dove, ormai vecchio e sempre più isolato nelle sue convinzioni artistiche, continua a realizzare opere segnate da un aspro realismo, come il gruppo di Giuditta e Oloferne oppure la Maddalena del battistero di Firenze. E a Firenze muore nel 1466.

Vedi anche
stiacciato Termine usato dagli artisti del Rinascimento per indicare, in scultura, quella specie di rilievo bassissimo che intende dare una riduzione in prospettiva del volume reale dei corpi, conseguendo così un valore pittorico. Usarono lo stiacciato con grande maestria Donatello, Desiderio da Settignano, A. ... prospettiva Rappresentazione degli oggetti nello spazio (nel disegno, nella pittura ma anche nella scultura in bassorilievo o altorilievo), in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie bidimensionale. arte Nella storia delle arti figurative il termine prospettiva viene usato in modo ... Erasmo da Narni detto il Gattamelata Capitano di ventura (n. 1370 circa - m. Padova 1443). Educato alla scuola di Braccio da Montone, combatté (1437) contro i Milanesi al passaggio dell'Adda, in difesa di Venezia. Tra le sue imprese di guerra contro Filippo Maria Visconti, memorabili: il tentativo di soccorrere Brescia assediata, la vittoria, ... Rinascimento Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione consapevolmente filologica dei classici greci e latini, dal rifiorire delle lettere e delle arti, della ...
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Altri risultati per Donatello
  • Donatèllo, Donato di Niccolò di Betto Bardi detto
    Enciclopedia on line
    Scultore (Firenze 1383 o 1386 - ivi 1466). Tra i protagonisti dell'umanesimo fiorentino, D. fu partecipe delle problematiche politiche e artistiche del suo tempo impegnandosi in continue sperimentazioni figurative, iconografiche e tecniche. La sua vasta produzione, nei varî materiali (pietra, marmo, ...
  • Donatello
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Maurizio Bonicatti In tutte le fonti donatellesche non esiste alcun riferimento a un ritratto bronzeo di D. che possa identificarsi con il busto del Museo Nazionale di Napoli. Nella letteratura artistica relativa a Donatello non si incontra neppure in alcun luogo un'esplicita attribuzione all'artista ...
  • BARDI, Donato, detto Donatello
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
    Horst W. Janson Nacque a Firenze nel 1386 o intorno a quell'anno (secondo la sua denuncia dei beni al catasto di Firenze del 1427 aveva allora quarant'anni; nella sua denuncia del 1433 egli afferma di avere quarantasette anni; riferimenti posteriori intorno all'anno della nascita suggeriscono una data ...
  • DONATELLO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Scultore. Nacque in Firenze da Niccolò di Betto di Bardo, cardatore di lana, e da madonna Orsa, quasi certamente nell'anno 1386, e in Firenze morì il 13 dicembre 1466. Nulla si sa della sua giovinezza né dei suoi primi maestri. L'affermazione del Baldinucci che egli abbia frequentata la bottega del ...
Vocabolario
cantorìa
cantoria cantorìa s. f. [der. di cantore]. – 1. Il luogo occupato dai cantori, spec. nelle chiese, dove ha spesso forma di pergamo o di balconata, adorna talora di pregevoli sculture e decorazioni, isolata o unita all’organo in un’unica...
stiacciato
stiacciato s. m. [variante tosc. di schiacciato], ant. – Termine usato dagli artisti del Rinascimento per indicare, in scultura, quella specie di rilievo bassissimo, di cui fecero uso con grande maestria Donatello, Desiderio da Settignano...
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