BALDESI, Donato
Scarse notizie si hanno nel complesso sulla vita del B.: si sa che era fiorentino ed esercitava l'arte della seta. Nel 1560 la Magistratura del Comune di Roma lo aveva autorizzato a far entrare in franchigia nella città un carico di 1000 libbre di seta destinate ad essere lavorate a Roma, insieme a trenta barili di vino per gli operai. Questo del B. fu probabilmente il primo tentativo, dopo quello compiuto nel 1518 con esito negativo dal fiorentino Liberato e da Vincenzo da Lucca, di introdurre in Roma l'arte della seta. Tre anni dopo il Comune di Roma gli pagò 100 scudi per la locazione di alcune botteghe ed il rimborso di spese non precisate. Nel 1567, infine, il Comune prese in esame un nuovo progetto del B. per l'apertura a Roma di un laboratorio per la tessitura della seta.
Il B. chiedeva che la sua iniziativa fosse appoggiata dal Comune con la concessione di particolari facilitazioni per l'importazione del materiale grezzo e per la sistemazione del laboratorio in locali adatti. Il Comune, udita nell'ottobre la relazione di due suoi membri delegati a studiare la questione, accolse le richieste del B., concedendogli in affitto una casa al prezzo assai favorevole di 50 ducati annui. li Comune esigeva in cambio che il B. si impegnasse a far lavorare almeno dieci telai, si astenesse da ogni frode, producesse stoffe aventi la stessa larghezza di quelle prodotte a Perugia, Bologna e Genova, e sottoponesse ciascuna pezza alla stampigliatura dei rappresentanti del Comune.
Probabilmente, almeno per un breve periodo, l'iniziativa del B. dovette riportare qualche successo, perché negli anni successivi altri artigiani chiesero al Comune di Roma le stesse facilitazioni ottenute dal B. per analoghe iniziative.
Bibl.: E. Rodocanachi, Les corporations ouvrières à Rome depuis la chûte de l'empire romain,II, Paris 1894, p. 95; Id., La Premiere Renaissance. Rome au temps de Jules II et de Léon X,Paris 1912, p. 251; L. v. Pastor, Storia dei Papi,X, Roma 192 8, p. 81; J. Delumeau, Vie économ. et sociale de Rome dans la seconde moitié du XVIe siècle, I, Paris 1957, p. 505.