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BARCAGLIA, Donato

di Angela Ottino Della Chiesa - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARCAGLIA, Donato

Angela Ottino Della Chiesa

Nacque a Pavia il 10 genn. 1849. Suo padre era un modesto impiegato govemativo, carico di numerosa prole, ma sostenne il figlio prima negli studi letterari, poi in quelli artistici: presso l'Accademia di Brera per il disegno e il nudo, infìne, per la scultura, presso Abbondio Sangiorgio. La prima opera del B., appena diciassettenne, il Vendemmiatore, fu acquistata nel 1866 dalla Società di Belle Arti e fatta collocare dal principe Umberto nel Palazzo reale di Milano. Fu questo l'inizio del successo: seguirono la Prima visita, il Cacciatore, la Farfalla, che l'artista replicò, per richieste, una ventina di volte. All'Intemazionale di Vienna del 1873 la Bolla di sapone venne premiata e venduta per lire 24.000, e alla Esposizione fiorentina del 1875 l'Amore che acceca ottenne la Gran Medaglia d'oro; la Vergognosa fu acquistata dal museo Rivoltella di Trieste; la Vita che trattiene il tempo fu premiata a Filadelfia nel 1876. Il B. raccolse altri premi a Santiago (1875), a Boston (1883), a Londra (1884), a Milano (1887), a Pietroburgo (1902 e 1904), a Buenos Aires (1910).

Altre opere: Aurora della vita, Delizia del nonno, lo Spazzacamino, lo Svegliarsi dei sensi, Pieri e Cacicco, l'Atleta, oltre a busti di personalità del momento, italiane e straniere, e numerosi monumenti funerari, specie al Cimitero monumentale di Milano; i monumenti Candiani a Turate, Vittorio Emanuele II a Intra, generale Medici a Milano, ai Caduti di Paderno Dugnano e l'Ossario della battaglia di Melegnano. Sculture sue sono conservate in vari musei italiani e stranieri.

A parte molti viaggi all'estero per mostre e commissioni, il B. visse sempre a Milano, sebbene sia morto improvvisamente a Roma il 4 giugno 1930. Fu grande ufficiale della Corona d'Italia, cavaliere della Legion d'onore, socio onorario dell'Accademia di Brera e di quella di Urbino.

Clamorosamente noto a diciassette anni, celebre a venticinque, a trenta già ricco, dirigeva un nutrito atelier di aiuti da cui infinite repliche delle sue opere partirono per tutte le parti del globo. Elegantissimo, frequentatore del gran mondo, sempre uomo pubblico e presente in tutte le commissioni, si servì della sua facilità tecnica, della sua inventiva e del suo colpo d'occhio per una serie di opere, specie busti, in cui si uniformava, con finezza se non con profondità, al gusto del momento. Fecondo, operosissimo, coscienzioso, lavorò di preferenza il marmo. La sua scultura, impeccabilmente composta, vive di una vibrazione tutta superficiale eppur piacevole, e la diremmo illustrativa, ma arricchita della misura, dell'eleganza e talvolta della leggera ironia dell'autore.

Bibl.: V. Colombo, Profili biografici (Espos. artistica del 1881), Milano 1882, pp. 98-102; L. Callari, Storia dell'arte contemp. italiana, Roma 1909, p. 92; R. Viviani (?), Necrologio, in Gior. dell'arte, 22 giugno 1930; S. Vigezzi, Scultura italiana dell'Ottocento, Milano 1932, pp. 105, 125; Museo Rivoltella. La Galleria d'Arte Moderna, Trieste 1933, p. 30; G. Nicodemi-M. Bezzola, La Galleria d'Arte Moderna del Comune di Milano: le sculture, Milano 1938, p. 16; L. Larghi, Guida al Cimitero Monumentale di Milano, Milano 1923, pp. 33, 51, 70, 90, 177, 194, 196; A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze 1889, p. 35; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 481.

Vedi anche
Bàzzaro, Ernesto Bàzzaro ‹-33-›, Ernesto. - Scultore italiano (Milano 1859 - ivi 1937). Allievo di G. Grandi, mirò a effetti pittorici senza tuttavia liberarsi dal gusto aneddotico. Tra le opere: La vedova (1888, Roma, Gall. naz. d'arte moderna), alcuni ritratti (Autoritratto, 1926, Milano, Gall. d'arte moderna) e il ... Induno, Domenico Pittore (Milano 1815 - ivi 1878); allievo di L. Sabatelli a Brera, esordì dipingendo quadri storici e religiosi alla maniera di F. Hayez e si perfezionò a Roma. Dopo aver preso parte ai moti del 1848 fu costretto a rifugiarsi in Svizzera; di là passò a Firenze, e rientrò a Milano soltanto nel 1859. Venne ... Previati, Gaetano Pittore (Ferrara 1852 - Lavagna 1920); allievo a Firenze (1876-77) di A. Cassioli e a Milano (1877-80) di G. Bertini, si affermò con Gli ostaggi di Crema (1879, Firenze, Galleria d'arte moderna), in cui gli scuri impasti cromatici e i contrastati effetti luministici rivelano l'adesione all'inquieto romanticismo ... Siróni, Mario Siróni, Mario. - Pittore (Sassari 1885 - Milano 1961). Dopo l'adesione al futurismo, fu nel primo dopoguerra tra i più convinti sostenitori dell'esigenza di un ritorno all'ordine, che espresse attraverso uno stile definito da cadenze metafisiche e da una essenzialità plastico-geometrica di gusto arcaico. ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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Vocabolario
donare
donare v. tr. e intr. [lat. dōnare, der. di donum «dono»] (io dóno, ecc.). – 1. tr. a. Dare ad altri liberamente e senza compenso cosa utile o gradita: d. un anello alla fidanzata; gli ho donato un libro per il suo compleanno; fig.: d....
dòn²
don2 dòn2 s. m. – Voce imitativa del suono d’una grossa campana, generalmente ripetuto (don don) o unito a din (din don).
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