Jaja, Donato
Filosofo italiano (Conversano, Bari, 1839 - Pisa 1914). Dal 1887 insegnò filosofia teoretica nell’univ. di Pisa. Allievo di Fiorentino, subì l’influenza di B. Spaventa diventando seguace dell’hegelismo. Fu il maestro, a Pisa, di Gentile, sul quale esercitò un forte influsso. Al centro della sua ricerca sta la conciliazione tra noumeno e fenomeno, tra sensazione e coscienza, che egli risolve in sostanziale unità. Tra gli scritti principali si segnalano: Dell’apriori nella formazione dell’anima e della coscienza (1883); L’unità sintetica kantiana e l’esigenza positivistica (1885); Sentire e pensare (1886); Ricerca speculativa (1893); L’intuito nella conoscenza (1894); Teoria del conoscere (1894).