Reed, Donna
Nome d'arte di Donna Belle Mullenger, attrice cinematografica statunitense, nata a Denison (Iowa) il 21 gennaio 1921 e morta a Los Angeles il 14 gennaio 1986. Bruna, delicata, dai lineamenti minuti, venne impiegata soprattutto in ruoli di ragazza onesta, affidabile ed equilibrata, vale a dire di fidanzata ideale, sotto la direzione di ottimi registi come Fred Zinnemann, John Ford e Frank Capra. Rivelò però un forte temperamento, non esente da una certa durezza, nel ruolo per lei insolito di una prostituta in From here to eternity (1953; Da qui all'eternità) di Zinnemann, che le valse un Oscar come migliore attrice non protagonista.
Cresciuta in una fattoria dell'Iowa, nel 1938, trasferitasi in California, si iscrisse al Los Angeles City College, che abbandonò nel 1940, quando la sua elezione come Campus Queen le procurò un contratto con la Metro Goldwyn Mayer. Iniziò la carriera con un piccolo ruolo in Shadow of the thin man (1941; L'ombra dell'uomo ombra) di William S. Van Dyke, dove recitò con il nome di Donna Adams, e ottenne i primi successi in Eyes in the night (1942; Occhi nella notte) di Zinnemann e soprattutto in The human comedy (1943; La commedia umana) di Clarence Brown. Le furono allora affidati personaggi più corposi, come in They were expendable (1945; I sacrificati di Bataan) di Ford e, ancor più, in It's a wonderful life (1946; La vita è meravigliosa) di Capra, in cui è la devota consorte di un timido provinciale (James Stewart). In seguito scivolò progressivamente in parti secondarie: interpretò infatti la sorella minore di una femme fatale (Lana Turner) in Green dolphin street (1947; Il delfino verde) di Victor Saville, e quella maggiore di una viziata ereditiera (Elizabeth Taylor) in The last time I saw Paris (1954; L'ultima volta che vidi Parigi) di Richard Brooks, ma colse un grande successo personale in From here to eternity. Apparve poi in due buoni film western, Gun fury (1953; Il suo onore gridava vendetta) di Raoul Walsh, accanto a Rock Hudson, e soprattutto Backlash (1956; La frustata) di John Sturges, con Richard Widmark.
Nel 1958 si ritirò dall'attività cinematografica per dedicarsi alla televisione conducendo, tra l'altro, una trasmissione di grande popolarità, The Donna Reed show (1958-1966), che le procurò quattro successive candidature agli Emmy Awards (1959-1962) e un Golden Globe (1963). In seguito lavorò come fotografa.
B.S. Royce, Donna Reed: a bio-bibliography, New York 1990; J. Fultz, In search of Donna Reed, Iowa City (IA) 1998.