DOPA (sigla dell’ingl. DihydrOxyPhenylAlanine)
Diidrossifenilalanina (più prop. 3,4-diidrossi-L-fenilalanina), amminoacido che rappresenta un importante prodotto intermedio nella biosintesi delle catecolammine, in particolare della dopammina e delle melanine. Il suo isomero levogiro (L-DOPA o levodopa) si forma, nel sistema nervoso simpatico e nella midollare del surrene, dalla tirosina per azione di un enzima altamente specifico, la tirosina-idrossilasi, e viene trasformata in dopammina (e quindi in noradrenalina) a opera dell’enzima decarbossilante L-amminoacido aromatico decarbossilasi, impropriamente noto come L-DOPA-decarbossilasi. La L-DOPA è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica; di per sé farmacologicamente inattiva, la sua somministrazione produce una intensa stimolazione dell’attività motoria e del sistema nervoso simpatico periferico; tali effetti sono imputabili alla sua trasformazione in dopammina a livello del sistema nervoso. Per questo motivo la L-DOPA trova impiego nel trattamento del morbo di Parkinson, di cui ha migliorato decorso e prognosi. Per limitare gli effetti collaterali dovuti alla sintesi di dopammina nei tessuti extracerebrali, la L-DOPA viene associata a inibitori dell’enzima L-DOPA-decarbossilasi (carbidopa).