dopo-crisi
(dopo crisi), s. m. inv. Fase successiva a un periodo di crisi; con particolare riferimento a una crisi economica e finanziaria.
• Ministro Maurizio Sacconi, nel nuovo decreto anticrisi ci sono ancora misure di emergenza. Ma non stavamo uscendo dal tunnel? «I mesi di fronte a noi sono i più difficili proprio perché ci avviciniamo al punto di inizio del dopo crisi e ci allontaniamo sempre più dall’avvio. Questo significa che molte nostre imprese soffriranno perché esauriranno le loro scorte e correranno il rischio dell’asfissia prima che arrivi l’ossigeno della ripresa». (Antonio Signorini, Giornale, 29 giugno 2009, p. 7) l Sarà questo il primo importante test della tenuta del Psoe [Partito socialista spagnolo], a fronte di un’opinione pubblica delusa da come il governo ha gestito innanzitutto il dopo-crisi economica del 2008. (Maurizio Cerruti, Gazzettino, 3 aprile 2011, p. 13, Esteri) • Non ci fosse stata l’Expo avremmo dovuto inventarci una motivazione alla sua altezza per avanzare una proposta capace di mettere in sintonia le ambizioni di Milano con le grandi trasformazioni dell’economia. Del resto il cambiamento di pelle della città, gli avvicendamenti di culture e di personalità che stanno rinnovando il sistema delle élite, la capacità di capire meglio di altri le discontinuità richieste dal dopo-crisi sono tutti segnali che legittimano quelle aspirazioni e che hanno già ridotto la distanza che la separava dagli altri grandi hub della modernità europea. (Dario Di Vico, Corriere della sera, 10 novembre 2015, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. f. inv. crisi con l’aggiunta del prefisso dopo-.
- Già attestato nella Stampa del 18 marzo 1932, p. 2, Cronaca di Città e Provincia (Camar.).
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