dopo
Nelle opere di D. è relativamente usato sia come preposizione sia come avverbio (che è raro) e come congiunzione.
1.1. Come preposizione (tanto in senso spaziale che temporale), non è mai accompagnato da ‛ di ' o ‛ a ' davanti a pronome personale o riflessivo, ma si unisce loro sempre direttamente: Cv IV XXVIII 18 Due ragioni mi muovono a dire questo: l'una si è che dopo me si dica ch'io sia morta moglie di Catone; l'altra, che dopo me si dica che tu non mi scacciasti; If XVI 66 se la fama tua dopo te luca; XIX 82 dopo lui verrà di più laida opra / ... un pastor sanza legge; Pg VII 115 se re dopo lui fosse rimaso / lo giovanetto; XXII 69 dopo sé fa le persone dotte; XXXIII 14 dopo sé... mosse / me e la donna e 'l savio che ristette; Pd XIV 9 sì cominciar, dopo lui, piacque.
E accompagnato dalla preposizione ‛ a ' in Pg XXVI 17 O tu che vai... / a li altri dopo.
1.2. Con valore temporale, indicando posteriorità, successione nel tempo rispetto ad alcunché, in Vn XXIII 4 poi, dopo queste donne, m'apparvero certi visi diversi e orribili a vedere; XXIV 4 lo die che Beatrice si mosterrà dopo la imaginazione del suo fedele; XXXI 2 E acciò che questa canzone paia rimanere più vedova dopo lo suo fine, la dividerò prima che io la scriva (qui dopo lo suo fine può intendersi anche in senso concreto visibile della pagina; si cfr. tuttavia il prima che segue, che in unione con che ha valore di congiunzione temporale); XXXVII 2 mai, se non dopo la morte, non dovrebbero le vostre lagrime avere restate; XL 1 Dopo questa tribulazione avvenne...
Nella stessa Vita Nuova è maggiormente determinato da un avverbio, in XXIV 3 poco dopo queste parole... io vidi venire verso me una gentile donna (cfr. Cv II XII 2 e Pg XX 70). Cfr. inoltre Rime LXXXIII 23 dopo morte fanno / riparo ne la mente; CII 58 mi vedrà coricare in poca petra / per non levarmi se non dopo il tempo (cfr. If VI 104); Cv IV V 15 Chi dirà di Quinzio Cincinnato, fatto dittatore e tolto da lo aratro, e dopo lo tempo de l'officio, spontaneamente quello rifiutando a lo arare essere ritornato? (con altro valore, e con uso locutivo, in II XII 2 Tuttavia, dopo alquanto tempo...; e cfr. Pg XX 70); e nello stesso § 15 ... dopo la sua liberazione [di Roma], spontaneamente essere ritornato in essilio; XII 19 dà posa dopo la fatica; XXIV 5 l'adolescenza non comincia dal principio de la vita ... ma presso a otto anni dopo quell[o]; If I 99 dopo 'l pasto ha più fame che pria (si consideri il pria con uso avverbiale); VI 64 Dopo lunga tencione / verranno al sangue (dov'è da sentirsi anche un valore causale-consequenziale); 104 Maestro, esti tormenti / crescerann' ei dopo la gran sentenza...?; VIII 58 Dopo ciò poco vid'io quello strazio; XIX 82 dopo lui verrà di più laida opra / ... un pastor sanza legge; XXXI 16 Dopo la dolorosa rotta... / non sonò si terribilmente Orlando (la preposizione ha qui un preciso valore temporale, e non causale-consequenziale; cfr. Scartazzini-Vandelli: " D. dice dopo la rotta, perché, secondo che narra la Chanson de Roland, Orlando s'indusse a sonare il suo corno per dar avviso a Carlo, già lontano, sol quando vide ridotti a una sessantina i combattenti suoi "; analogamente Mattalia: " Dante... salva intatto l'eroismo del paladino che a suonare il corno s'induce solo dopo la sanguinosa battaglia, ferito e morente, e dopo aver fatto tutto, e fino in fondo, il suo dovere "); Pg III 68 Ancora era quel popol di lontano, / i' dico dopo i nostri mille passi, / quanto un buon gittator trarria con mano; XX 70 Tempo vegg'io, non molto dopo ancoi (con uso locutivo: si cfr. ‛ d. oggi '; con reggenza di un avverbio: ancoi; e si consideri non molto che accompagna la locuzione); XXXI 31 Dopo la tratta d'un sospiro amaro, / a pena ebbi la voce che rispuose; Pd XIV 9 Beatrice, / a cui sì cominciar, dopo lui, piacque; XXVII 148 e vero frutto verrà dopo 'l fiore; XXXIII 59 dopo 'l sogno la passione impressa / rimane.
1.3. Con riferimento ad alcunché di successivo alla morte di qualcuno, e reggendo sempre un pronome personale, in Cv IV XXVIII 18 (due casi uguali): Due ragioni mi muovono a dire questo: l'una si è che dopo me si dica ch'io sia morta moglie di Catone; l'altra, che dopo me si dica che tu non mi scacciasti; If XVI 66 se la fama tua dopo te luca; Pg VII 115 se re dopo lui fosse rimaso / lo giovanetto che retro a lui siede.
Aggiungiamo qui il caso della locuzione dopo questa vita, con valore spaziale-temporale particolare, presente in Cv II VIII 8, e in cui d. sta per " oltre ", " al di là ": intra tutte le bestialitadi quella è stoltissima, vilissima e dannosissima, chi crede dopo questa vita non essere altra vita; e inoltre, al § 16 così certo sono ad altra vita migliore dopo questa passare; e II X 10 Meglio sarebbe a li miseri grandi, matti, stolti e viziosi, essere in basso stato, ché né in mondo né dopo la vita sarebbero tanto infamati.
2. Come preposizione con valore spaziale, svariati i casi in cui indica posizione retrostante o posteriore, con il significato di " dietro ": Vn XXIII 25 61 una nuvoletta avean davanti, / dopo la qual gridavan tutti: ‛ Osanna ' (da rilevarsi il davanti avverbio, che precede); Cv III VIII 11 Dimostrasi ne la bocca [l'anima], quasi come colore dopo vetro; If X 3 Ora sen va... / lo mio maestro, e io dopo le spalle (Pg XVIII 89 gente che dopo / le nostre spalle a noi era già volta; è da notarsi qui, inoltre, che dopo è in rima, così come in Pg XXVI 17 e If XXIII 2: in quest'ultimo caso è avverbio; le rime sono in due casi con uopo e inoltre si ha nelle tre rispettive volte: Isopo, Etiopo, Asopo); cfr. ancora in Inferno (XXI 60): giù t'acquatta / dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia.
Con lo stesso valore in Pg XXII 69 Facesti come quei che va di notte, / che porta il lume dietro e sé non giova, / ma dopo sé fa le persone dotte (va sottolineata la compresenza di dietro); XXVI 17 O tu che vai, non per esser più tardo, / ma forse reverente, a li altri dopo; XXXII 89 li altri dopo 'l grifon sen vanno suso; XXXIII 14 Poi le si mise innanzi tutte e sette, / e dopo sé, solo accennando, mosse / me e la donna e 'l savio che ristette; Pd II 100 fa che dopo il dosso / ti stea un lume (cfr. qui sopra dopo le spalle).
A sé va considerato il caso di If XI 102 se tu ben la tua Fisica note, / tu troverai non dopo molte carte, / che l'arte vostra quella, quanto pote, / segue.
3.1. Ancora come preposizione, con riferimento a una successione naturale o logica o convenzionale, oppure a una gerarchia di valori, indicando sottordine, in Cv III XIV 1 Sì come ne la litterale esposizione dopo le generali laude a le speziali si discende... così ora intende lo testo, dopo le generali commendazioni, a speziali discendere; e in Vn XXXII 1 sì venne a me uno, lo quale, secondo li gradi de l'amistade, è amico a me immediatamente dopo lo primo (va notato l'uso locutivo immediatamente dopo).
3.2. Ha il valore causale-consequenziale di " in seguito a ", cioè " in conseguenza di ", " a causa di ", e simili, in Cv III XIII 11 Per che avviene che li altri miseri che ciò mirano, ripensando lo loro difetto, dopo lo desiderio de la perfezione caggiono in fatica di sospiri; analogamente in Cv IV V 5 ordinata fu una progenie santissima, de la quale dopo molti meriti nascesse una femmina ottima di tutte l'altre; XIX 10 buono e ottimo segno di nobilitade è ne li pargoli e imperfetti d'etade, quando dopo lo fallo nel viso loro vergogna si dipinge; XXVII 18 Mostra che fosse largo, quando disse a Cefalo dopo la dimanda de lo aiuto...; Pg XVII 132 Se lento amore a lui veder vi tira / ... questa cornice, / dopo giusto penter, ve ne martira; Pd XXXIII 36 Ancor ti priego, regina, che puoi / ciò che tu vuoli, che conservi sani, / dopo tanto veder, li affetti suoi.
3.3. Con il significato di " oltre a ", " in aggiunta a ", e un valore intensivo, ricorre in Cv IV Le dolci rime 43 Chi diffinisce: ‛ Omo è legno animato ', / prima dice non vero, / e, dopo 'l falso, parla non intero; Pd XXVII 45 per acquisto d'esto viver lieto / e Sisto e Pio e Calisto e Urbano / sparser lo sangue dopo molto fleto.
4. Come avverbio ha due occorrenze, una, discussa, con valore temporale (" poi ", " successivamente "), in Vn XXIV 5, cui non si può non rinviare; l'altra con valore spaziale (" dietro "), in If XXIII 2 Taciti, soli, sanza compagnia / n'andavam l'un dinanzi e l'altro dopo.
5. È usato come congiunzione di valore temporale, reggendo un participio passato, in Cv IV V 14 Regolo... avere contra sé per amore di Roma, dopo la legazione ritratta, consigliato; If II 111 Al mondo non fur mai persone ratte / ... com'io, dopo cotai parole fatte, / venni qua giù; XXIV 22 Le braccia aperse, dopo alcun consiglio / eletto seco; Pg VII 54 sola questa riga / non varcheresti dopo 'l sol partito. In Cv III VIII 14, seguito da ‛ di ' e reggendo un infinito, esprime un valore causale-consequenziale: l'altra si è che fissamente in ess[e] guardare non può, perché quivi s'inebria l'anima, sì che incontanente, dopo di sguardare, disvia in ciascuna sua operazione.