DORDOGNA (A. T., 32-33-34)
Fiume del versante atlantico della Francia, che, dopo un percorso di km. 490, si unisce alla Garonna formando il grande estuario della Gironda. Nasce a m. 1720, nel dipartimento Puy-de-Dôme, nel fianco del Puy de Sancy, per l'unione dei due ruscelli la Dore e la Dogne. Con direzione SO. attraversa dapprima terreni vulcanici e granitici e, arricchendosi via via di acque, scende attraverso gole profonde e pittoresche sino a Bort (m. 860), di dove comincia a essere a tratti navigabile. Continua il suo corso ricevendo varî piccoli fiumi e bagnando molti centri, tra cui Mauriac, Argentat, Beaulieu (m. 145): da questo punto si snoda in una fertile valle e piega verso E. per assumere la direzione E.-O., che manterrà fin quasi allo sbocco nell'estuario della Gironda. Con larghi meandri serpeggia nella pianura di Souillac e poco dopo entra nel dipartimento (v. qui sotto) a cui dà il nome, dove bagna Bergerac. Alla confluenza con la Lidoire entra nel dipartimento della Gironda e bagna Castillon e Libourne, ove riceve, da destra, il suo più grande affluente, l'Isle. Comincia a essere sensibile alla marea ed è ormai un fiume largo e limaccioso; piega a NO. e si unisce con una larghezza di m. 1200 alla Garonna, da cui era separato dal tratto di terra detto Entre-Deux-Mers, terminante con la stretta lingua del Bec d'Ambès.
Il traffico sulla Dordogna è poco importante, a causa soprattutto del suo regime irregolare.
Il dipartimento della Dordogna.
Dipartimento della Francia (sup. 9224 kmq.), che ha per capoluogo Périgueux (33.390 ab. nel 1926), posto a SO. del Massiccio Centrale. Comprende una serie di altipiani giurassici e cretacei a E., e colline terziarie a O., che discendono con pendenza abbastanza regolare da 500 m. a circa 100 e anche meno verso il SO.; tutto il paese è solcato da una rete di corsi d'acqua conseguenti: la Dordogna, che attraversa il dipartimento nella parte meridionale con direzione E.-O., e i suoi affluenti e subaffluenti, Isle, Drôme, Corrèze, orientati verso l'O. e il SO.
La parte orientale è una regione alta (da 200 a 500 m.), calcarea, arida, crivellata di doline dal fondo tappezzato di argilla rossa, che serve a trattenere un po' l'umidità. Si trovano, soprattutto dove affiorano calcari più marnosi, campi di segale e patate, chiusi da muriccioli a secco. Le grandi vallate racchiuse da rive scoscese, allargate da meandri e accompagnate da terrazze alluvionali, sono occupate da colture più ricche con belle praterie e numerosi villaggi. A N. della Dordogna appaiono calcari cretacei più teneri, modellati in colline coperte di querce, ai piedi delle quali crescono numerosi i tartufi che vengono ricercati poi dai maiali: questa regione è il Périgord. Le colture si moltiplicano in numero e varietà. Al di là del Périgord, fra Isle e Drôme, il paesaggio si addolcisce ancora.
La parte occidentale è una zona più bassa (meno di 200 m.) costituita di terreni terziarî che preludono al bacino aquitano. Fra l'Isle e la Drôme rivestimenti di argilla, di sabbie, di arenarie impermeabili costituiscono la Double, insalubre, coperta di stagni e nebbiosa e in gran parte occupata da foreste. La regione, scarsamente popolata, non conta altro che miseri villaggi e qualche mercato, fra i quali quello di Ribérac è uno dei principali.
Salvo qualche industria locale e la fabbrica delle conserve a Périgueux, il dipartimento è agricolo e senza grandi città; le sue campagne si spopolano sempre più e la popolazione attuale (392.490 ab. nel 1926) è poco densa (circa 43 ab. per kmq.).