Day, Doris
Nome d'arte di Doris von Kappelhoff, cantante e attrice cinematografica statunitense, nata a Cincinnati (Ohio) il 3 aprile 1924. All'imprescindibile e intensa carriera di cantante, culminata negli straordinari e durevoli successi discografici (It's magic, Secret love, Que sera sera, The party's over, Julie, Teacher's pet e Everybody loves a lover) si aggiunse ben presto quella di attrice. Interprete di film soprattutto musicali, spesso legati a canzoni famose, la sua carriera cinematografica raggiunse l'apice negli anni Cinquanta con i prestigiosi Love me or leave me (1955; Amami o lasciami) di Charles Vidor, The man who knew too much (1956; L'uomo che sapeva troppo) di Alfred Hitchcock e The pajama game (1957; Il giuoco del pigiama) di George Abbott e Stanley Donen, e proseguì negli anni Sessanta che la videro protagonista di film ironici e divertenti in cui risulta valorizzata la sua verve comica. Con l'aiuto del marito, l'impresario musicale Martin Melcher, costruì la sua immagine ‒ talvolta forzata ‒ di ragazza affascinante ma non sfacciata, intraprendente ma di sani principi, rassicurante e al tempo stesso vivace, soprattutto eternamente giovane.Figlia di genitori cattolici, di origine tedesca, fin da bambina acquisì dal padre, insegnante di violino, organista e maestro di coro, la passione per la musica. Studiò danza e canto, sviluppando le sue qualità canore e perfezionando lo stile vocale. La popolarità raggiunta alla fine degli anni Quaranta, grazie all'affermazione discografica e radiofonica, spesso al fianco di Bob Hope e Frank Sinatra, contribuì al suo apprezzato esordio cinematografico avvenuto nel 1948, sotto l'egida della Warner Bros., con Romance on the high seas (Amore sotto coperta), al fianco di Jack Carson e con la regia esperta di Michael Curtiz, che l'avrebbe poi diretta ancora in My dream is yours (1949; Musica per i tuoi sogni), nell'interessante e drammatico Young man with a horn (1950; Chimere), con Kirk Douglas e Lauren Bacall, e in I'll see you in my dreams (1951). Sebbene nello stesso periodo la Warner Bros. non potesse competere con la vena innovativa dei musical della Metro Goldwyn Mayer, la D., divenuta quasi immediatamente con il suo smagliante sorriso e l'aria virginale e accattivante una delle star di punta dello studio, riuscì ad affermarsi con elegante e grintosa disinvoltura in questo genere cinematografico che le offriva adeguate esibizioni canore, assecondate dalle regie di Roy Del Ruth e soprattutto di David Butler. Quest'ultimo la diresse, tra gli altri, in Tea for two (1950; Tè per due), April in Paris (1953; Aprile a Parigi) e nel simpatico western musicale Calamity Jane (1953; Non sparare, baciami!), in cui l'attrice trovò finalmente un degno partner canoro in Howard Keel. In appena tre anni la D. ebbe così l'occasione di realizzare numerosi film all'altezza del suo effettivo talento. Nel 1955, interpretando Ruth Etting, nel biografico Love me or leave me, seppe contrapporre alla malinconica e silenziosa decadenza di criminale romantico offerta da James Cagney, la sofferta e matura consapevolezza del suo personaggio, una fulgida stella del musical degli anni Venti, dotata di grande talento ma di altrettanta spregiudicata determinazione. Nel 1956 Hitchcock la scelse come protagonista femminile, accanto a James Stewart, del thriller The man who knew too much, in cui l'attrice, oltre all'interpretazione della celebre canzone Que sera sera in quello che costituisce il momento culminante della vicenda, diede prova della sua bravura adeguandosi perfettamente al crescendo della suspense drammatica nel film e dotando di efficaci sfumature il suo personaggio. Altrettanto convincente si rivelò nel 1957 in un ruolo completamente diverso, quello di Babe Williams, spumeggiante protagonista di The pajama game, divertente e originale commedia musicale incentrata sullo scontro di classe e sulle vertenze sindacali in fabbrica. Sempre ai vertici del box office per l'intero decennio e per tutto il successivo, interpretò una serie di spiritose, garbate e intelligenti commedie accanto a divi come Clarke Gable in Teacher's pet (1958; 10 in amore) di George Seaton, Rock Hudson, nel convenzionale Pillow talk (1959; Il letto racconta…) di Michael Gordon, che le valse comunque una nomination, Jack Lemmon in It happened to Jane (1959; Attenti alle vedove) di Richard Quine, David Niven in Please don't eat the daisies (1960; Non mangiate le margherite) di Charles Walters, Cary Grant in That touch of mink (1962; Il visone sulla pelle) di Delbert Mann, James Garner in More over, darling (1963; Fammi posto tesoro), sempre di Gordon, remake di My favorite wife (1940) di Garson Kanin; e ancora Rock Hudson, che si confermò suo partner congeniale, in Send me no flowers (1964; Non mandarmi fiori) di Norman Jewison. Successivamente fu diretta dall'esperto Frank Tashlin in The glass bottom boat (1966; La mia spia di mezzanotte), brillante farsa sui timori innescati dalla guerra fredda, e Caprice (1967; Caprice: la cenere che scotta), riuscita commistione di satira e film di spionaggio. L'attrice interruppe la carriera cinematografica nel 1968, preferendo affidarsi alle fortune televisive del The Doris Day show.
G. Morris, Doris Day, New York 1976 (trad. it. Milano 1983).