DORMITORIO (dal lat. dormitorium, fr. dortoir; sp. dormitorio; ted. Schlafsaal, ingl. sleeping-room)
È una stanza ove possano venire accolte per degenza diuturna o semplicemente notturna più persone: se la permanenza è continuativa, come avviene nelle infermerie degli ospedali, delle prigioni, dei manicomî o di altre istituzioni collettive, valgono particolari e rigorose prescrizioni tecnico-costruttive; se la permanenza è soltanto notturna, come nei collegi, nelle caserme, nei ricoveri, negli ospizî, negli asili notturni e nei dormitorî pubblici, le dette prescrizioni sono meno restrittive. Tuttavia lo sviluppo della profilassi delle malattie infettive e la vigilanza igienica in genere, hanno imposto, anche per i dormitorî destinati a persone sane, speciali principî, riguardanti l'orientazione, la cubatura e la ventilazione e norme per i locali annessi a tali dormitorî, e cioè locali di soggiorno, di disinfezione, guardarobe per indumenti e biancheria, stanze da bagno, docce, cessi e lavabi, a seconda delle caratteristiche del dormitorio e dell'edificio di cui fa parte: caserma, collegio, ecc. (v. le singole voci).
Rimandando alle voci ospedale e infermeria per il dormitorio-infermeria il quale necessita speciali requisiti di disposizione, dimensione e orientamento, tratteremo qui dei dormitori pubblici, che richiamano il tipo dell'antico deversorium, cioè di quei rudimentali alberghi destinati nel Medioevo ad accogliere i pellegrini (v. albergo). Nei dormitorî pubblici, nei ricoveri per non abbienti, e negli asili notturni, i letti sono disposti spesso su quattro file, due lungo le pareti finestrate, e due intermedie testa a testa; la superficie per ogni letto si riduce a mq. 6 e anche 5 e la cubatura d'aria a mc. 30-25. In tal caso però è necessario aumentare l'altezza del dormitorio fino a m. 5 almeno, favorendo il ricambio d'aria con apposite bocchette di aspirazione e smaltimento dell'aria viziata. L'illuminazione artificiale deve essere elettrica per evitare che i prodotti della combustione di fiamme a gas o di altro genere inquinino l'aria. L'orientazione di questi locali non è rigorosa, come per i dormitorî-infermeria, è però indispensabile che le finestre siano aperte su opposte pareti e che durante il giorno siano tenute permanentemente aperte. Dette prescrizioni sono imposte dalla necessità igienica di non superare nell'aria dei dormitorî il 7‰ di acido carbonico dovuto alla respirazione delle persone.
Per il servizio dei dormitori sono indispensabili oltre alle latrine da collocarsi prossime al dormitorio, provvedendole d'interposto anticesso direttamente illuminato ed areato, i bagni, le docce, le stanze di disinfezione con armadî per indumenti, e un locale di attesa, ove possano essere trasportati i letti, che di preferenza si fanno metallici, per un'eventuale disinfezione generale del dormitorio.
Esempî di dormitorî si hanno in quasi tutte le città italiane: a Torino nell'Ospizio generale di Carità (arch. Caselli), con soli mc. 15 d'aria per ogni letto, nei dormitorî per i sani, e con mc. 40 di aria nelle infermerie; a Milano nel Nuovo ricovero del Pio Albergo Trivulzio (arch. Formenti e Mazzocchi) con mc. 39 d'aria nei dormitori e con mc. 50 circa nelle infermerie; a Dorno nella Casa di ricovero per i vecchi (arch. Brioschi), con 36-40 mc.; a Mirano Veneto nell'asilo Mariotto (arch. A. Ferrante), con mc. 35 d'aria e mq. 10 di pavimento per ogni letto. Le piante in figura sono quelle dell'asilo notturno Umberto I di Torino (arch. D. Donghi) comprendente a pianterreno l'ingresso, lo spogliatoio, il dormitorio capace di 41 letti e alto m. 5,32, la cucinetta e gli annessi, le antilatrine, le latrine e gli orinatoi; una stanzetta per il medico e per i medicinali di pronto soccorso, una stanza con 7 letti riservata alle famiglie, la segreteria, l'archivio, un ingresso e il carbonile per l'impianto di riscaldamento, la stufa di disinfezione e i magazzini. Il primo piano limitato ad una sola parte del fabbricato contiene la sala della direzione, una camera di ricovero per famiglia, il guardaroba, l'anticesso e lavandino, la latrina per i ricoverati e quella del direttore, l'alloggio del direttore, e le terrazze. Gli effetti di vestiario per mezzo di tramoggia si fanno discendere nel sotterraneo per essere sottoposti alla disinfezione.