DOS PASSOS, John Roderigo (App. I, p. 527)
Scrittore statunitense, morto a Baltimora il 28 settembre 1970. Nel 1953 pubblica la seconda trilogia District of Columbia, che è meno organica della prima, USA (1930-1938) perché D.P. sembra accentuare ormai una fede democratica di spirito più sciovinistico.
È da questo punto di vista che egli conduce le sue polemiche contro i tre sistemi politici che più degli altri gli sembrano insidiare quella fede, il comunismo in Adventures of a young man (1939; trad. it., Milano 1939), il fascismo con Number one (1943; trad. it., Milano 1952) e il New Deal roosveltiano con The grand design (1949). Lasciata cadere gran parte dell'iniziale ambizione corale e panoramica, egli adotta via via una tecnica narrativa più convenzionale e una dottrina sociale più conservatrice. Negli ultimi anni della sua vita D.P. infatti cambia sostanzialmente il suo originario radicalismo ideologico in estremo conservatorismo. Va da segnalare nelle ultime opere di D. P. la tendenza all'autobiografia, tendenza visibile nel romanzo Chosen Country (1951; trad. it., Milano 1954) e in The best times (1966) in cui è narrata direttamente la sua vita dal 1896, anno della nascita, fino al 1936, anno in cui comincia la guerra civile spagnola. Nel 1967 ha ricevuto il premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei. Dopo il 1970 pochi contributi si sono aggiunti alla bibliografia critica su Dos Passos.
Altre opere: The great days (1958; trad. it., Milano 1963); Thomas Jefferson (trad. it., Milano 1963); Midcentury (1961; trad. it., Milano 1965); The 42nd parallel (1930; trad. it., Milano 1932; rist. 1965); Three soldiers (1921; trad. it., Roma 1944); Tour of duty (1967; trad. it., Milano 1967); The best times: An Informal Memoir (1966; trad. it., Milano 1969).
Bibl.: B. Tedeschini Lalli, J. Dos Passos, Firenze 1958; J. H. Wrenn, J. Dos Passos, New York 1961; R. Davis, J. Dos Passos, Minneapolis 1962.