dossografi
Nome con cui sono indicati gli scrittori che raccolsero le dottrine (δόξαι) dei filosofi greci. Già in Platone vi sono, qua e là, rapidi riferimenti alle soluzioni date dai filosofi precedenti ai principali problemi, ma con intenti quasi esclusivamente artistici e rappresentativi. In un preciso metodo di lavoro rientrano invece le esposizioni critiche del pensiero dei suoi predecessori con cui Aristotele introduce di solito le sue opere, per far scaturire da esse la propria dottrina (particolarmente interessanti, in questo senso, i primi capitoli della Metafisica e della Fisica e l’intero primo libro del De anima). A questo metodo del suo maestro si riallaccia Teofrasto, che può considerarsi il primo vero e proprio d., con le sue Dottrine dei fisici (Φυσικῶν δόξαι), cioè dei filosofi naturalisti: l’opera, di cui ci è noto un ampio frammento dell’ultima parte e altri minori riportati da Simplicio, è stata largamente utilizzata dai d. successivi. Le due raccolte dossografiche più ampie che possediamo sono però i Placita philosophorum, che furono falsamente attribuiti a Plutarco, e gli estratti delle dottrine fisiche (’Eκλογαί) di Giovanni Stobeo (5° sec. d.C. ca.). I punti di contatto tra queste due opere postulano (come dimostrò H. Diels, che in una fondamentale monografia ha ricostruito la storia della dossografia e ha edito una raccolta di testi dossografici) una fonte comune, citata espressamente da Teodoreto, e cioè Aezio, vissuto nel 1°-2° sec. d.C. D’altro lato il confronto tra Eusebio e Stobeo rimanda a un’altra fonte comune, Ario Didimo, vissuto tra il 1° sec. a.C. e il 1° d.C. Ma anche Aezio e Ario Didimo presuppongono una fonte comune (indicata da Diels con il nome di Vetusta placita), databile al 1° sec. a.C. e risalente a Teofrasto. A questo filone si ricollegano l’operetta falsamente attribuita a Galeno con il titolo Storia filosofica (Φιλόσοφος ἱστορία), come pure Achille nel suo commento ad Arato, Atenagora nella sua difesa dei cristiani, lo pseudo-Giustino, Ermia nella sua Satira dei filosofi pagani (Διασυρμὸς τῶν ἔξω φιλοσόφων), Cirillo e Giovanni Lido. Elementi dossografici che tradiscono origine comune sono pure nel De natura deorum di Cicerone e nel trattato Sulla religione dell’epicureo Filodemo. Per la dossografia biografica vanno anche ricordati il 1° libro della Confutazione di tutte le eresie di Ippolito di Roma e la vasta e preziosa opera di Diogene Laerzio.