dotare
Ha quasi sempre il significato di " fornire ", " adornare ", con riferimento ai doni fatti da Dio alle creature umane, sia nel loro complesso (il genere umano: Pd V 24 di che [il libero arbitrio] le creature intelligenti, / e tutte e sole, fuoro e son dotate; XXXII 65 [Dio] le menti tutte... / a suo piacer di grazia dota), sia singolarmente (Pd XII 141 è qui... / Giovacchino / di spirito profetico dotato; Cv II XV 8 anime... d'ingegno e di memoria dotate, che rendono gli uomini, che ne sono forniti, atti ad applicarsi agli studi filosofici).
In Pd XII 63 Poi che le sponsalizie fuor compiute / al sacro fonte intra lui e la Fede, / u' si dotar di mutüa salute, d. è invece adoperato nel suo significato giuridico, pur, ovviamente, in un contesto metaforico; infatti, come chiarisce il Torraca, " negli sponsali del Medio Evo la sposa recava la dote allo sposo, e questi le faceva una donazione: la fede e Domenico si dotarono mutuamente di salute, perché senza il battesimo egli non avrebbe mai potuto salvarsi; ed egli s'impegnò a combattere per la salute di lei, contro i nemici di lei ".