DOWNS (A. T., 47-48)
Il termine down ("duna") dal celtico dun o din, indica una serie di colline nude e dalle forme dolci, arrotondate. È usato al plurale, più spesso, per indicare le colline di calcare incoerente, bianco (quello che i Francesi chiamano craie) dell'Inghilterra di SE. I Downs Settentrionali (North Downs) e i Downs Meridionali (South Downs) si allineano paralleli gli uni agli altri dal Kent verso O. per 140 km. circa e sono incisi da numerose valli trasversali, allo sbocco delle quali si trovano varie città di antica origine. Nel mezzo si stende un'ampia depressione, il Weald (v.), in cui affiorano soprattutto argille, sabbie e arenarie. Le maggiori altezze raggiungono 270 m. nei Downs Meridionali e 294 m. nei Downs Settentrionali.
Sul tratto di costa del Passo di Calais compreso tra le estremità delle due catene di colline si sviluppò (sec. XVIII) la storica confederazione dei Cinque Ports (Hastings, Sandwich, Romney, Hythe e Dover, ai quali, in seguito, si aggiunsero Rye e Winchelsea). I Downs dell'Inghilterra meridionale sono celebri per le numerose e importanti vestigia lasciatevi dall'uomo preistorico.
Le battaglie delle Dune. - Lungo la costa dei Downs meridionali si combatterono molte battaglie navali, chiamate abitualmente battaglie delle Dune. Fra tutte importantissima quella del 1639 (ottobre) durante la guerra dei Trent'anni, fra l'ammiraglio spagnolo Oquendo, che tentava uno sbarco sulle coste fiamminghe, e l'ammiraglio olandese van Tromp, che per impedire quello sbarco, violando la neutralità inglese, attaccò improvvisamente gli Spagnoli, che stavano all'ancora, lungo le coste della contea di Kent presso Deal, fra il North e il South Foreland, e riuscì a distruggerne quasi completamente le forze. Queste forze ammontavano a 69 vascelli con 24.000 marinai e soldati: le perdite furono di 40 vascelli e 7000 uomini. Da parte sua il van Tromp, ricevuti gli ultimi rinforzi richiesti, disponeva di 105 vascelli (tra i quali 11 brulotti), con 5700 marinai e 1860 soldati. Tale sconfitta disastrosa paralizzò per molti anni la marina di Spagna e diede all'Olanda un indiscutibile primato, che solo più tardi le fu contrastato dall'Inghilterra.
Una seconda battaglia delle Dune fu combattuta tra Olandesi e Inglesi dopo la proclamazione dell'atto di navigazione da parte di Cromwell. Dopo una prima battaglia navale presso Dover (maggio 1652), gli Stati Generali avevano affidato il comando di tutte le forze navali disponibili al vecchio e valoroso Witte de With. Questi aveva ai suoi ordini ben 64 vascelli, e come luogotenente il Ruyter (v.); ma la sua armata era indisciplinata e indebolita dalle discordie tra elementi delle diverse provincie. Pertanto, allorché il De Witt si presentò dinnanzi alle Dune, dove si erano ancorati gl'Inglesi al comando di Robert Blake, parecchi vascelli non obbedirono ai suoi segnali; alcuni capitani, partigiani della casa d'Orange, apertamente rifiutarono di obbedire all'ammiraglio, le cui idee antiorangiste erano ben note: onde il De Witt dovette ritirarsi abbandonando due dei suoi vascelli. Ma, fatto il processo ai capitani disobbedienti, sbarcato il De Witt, gli Stati Generali affidarono al van Tromp il comando dell'armata con l'ordine di vendicare quella sconfitta: ed egli, piombando improvvisamente con 73 vascelli sull'armata del Blake, che ne aveva con sé appena 37, riportò alle Dune una grande, quanto facile vittoria (novembre 1652.
Bibl.: A. V. Vecchi, Storia generale della marina militare, II, Livorno 1895, pp. 1-52; C. Fernandez Duro, Armada Española, IV, Madrid 1898, pp. 205-257, con molti documenti inediti; W. L. Clowes, Royal Navy, IV, Londra 1903; P. I. Blok, Geschichte der Niederlande, Gotha 1905 segg.; C. Manfroni, Storia dell'Olanda, Milano 1908, pp. 279-280 e 311-313.