dracunculosi
Malattia tropicale, causata dalla filaria di Medina (Dracunculus medinensis), verme nematode che ha come ospite intermedio un piccolo crostaceo. L’uomo s’infesta bevendo acqua che contenga le larve del dragoncello; queste, dopo aver attraversato la parete intestinale, migrano per andare a localizzarsi nel tessuto sottocutaneo (generalmente degli arti inferiori), dove si sviluppano e copulano. Quindi i maschi muoiono mentre le femmine si accrescono fino alla lunghezza di circa 70 cm, formando tumefazioni sottocutanee che poi si ulcerano. Oltre alle alterazioni cutanee la d. può causare disturbi generali dovuti alle tossine emesse dalla filaria (cefalea, vomito, febbre, ecc.). La terapia consiste fondamentalmente nell’estrazione del verme con adeguati accorgimenti: il più efficace è l’avvolgimento progressivo del verme, che fuoriesce dalla cute, su un bastoncino (procedimento che richiede più giorni).