drago (draco)
La voce, adoperata due volte nella Commedia, indica il dragone - un serpente di forza straordinaria -, che antichi e medievali immaginavano fornito di ali e di cresta. In If XXV 23 Sovra le spalle, dietro da la coppa, / con l'ali aperte li giacea un draco; / e quello affuoca qualunque s'intoppa (‛ draco ' alla latina, perché in rima con Caco, il centauro che lo porta sulle spalle) il dragone, secondo alcuni commentatori antichi per i quali Caco è il custode della bolgia dei ladri, ha valore simbolico, significando " lo pessimo inganno col quale lo demonio induce altrui a furare, dal quale l'umana ragione non si sa guardare " (Buti). Più convincente appare però l'interpretazione del Momigliano, che nel dragone spirante fiamme ha visto il motivo medievale attraverso cui D. rinnova la figura classica di Caco, specialmente se ammettiamo che il dragone dantesco è simile a quello " raffigurato nelle cavalcate medievali della morte, in affreschi di camposanti e di chiese " (Fallani).
Invece, in Pg XXXII 131 Poi parve a me che la terra s'aprisse / tr'ambo le ruote, e vidi uscirne un drago / che per lo carro sù la coda fisse, il dragone viene comunemente identificato con il " draco magnus ", che rappresenta nell'Apocalisse (12, 3 ss.) " l'antico serpente che si chiamava diavolo e Satana, il seduttore del mondo intero ". Quanto al significato dell'opera compiuta - il dragone strappa e trascina con sé una parte del fondo del carro simboleggiante la Chiesa - , esistono parecchie proposte d'interpretazione: per Pietro Alighieri " Draco figurat... Antichristum; vel figurat... cupiditatem subsecutam pastorum Ecclesiae circa temporalia "; per il Lombardi (difeso dallo Scartazzini) il dragone è Satana che toglie alla Chiesa lo spirito di umiltà e povertà; il Lana (seguito da Benvenuto, Buti, Landino) vi vede invece simboleggiata l'opera scismatica di Maometto. Molti commentatori moderni hanno accettato l'interpretazione del Lana; invece il Chimenz nell'opera del dragone ha visto simboleggiato lo scisma della Chiesa orientale greca, il Nardi gli effetti della donazione costantiniana.