drift
drift 〈drift〉 [s.ingl. Der. di to drift "guidare", "trasportare", usato in it. come s.m.] [LSF] Termine usato in varie discipline come equivalente a deriva, trascinamento, scorrimento, corrente, con cui s'indica il moto d'insieme di particelle cariche accelerate da un campo elettrico in un conduttore, un gas, ecc., in partic. con signif. figurato, lente variazioni di fenomeni e grandezze. ◆ [ELT] In genere, sinon. di deriva, per es. per indicare la lenta variazione di frequenza di un oscillatore provocata dalla variazione di temperatura dei suoi componenti. ◆ [GFS] Nella glaciologia, qualifica delle varie coltri detritiche deposte sui ghiacciai quaternari nelle loro alterne fasi di espansione e di ritiro; mediante il loro studio comparativo è possibile distinguere le varie correnti che li trasportarono e quindi risalire ai centri di origine dei vari ghiacciai. ◆ [PRB] Il termine deterministico del campo di velocità delle equazioni differenziali stocastiche, detto anche campo di trascinamento: v. equazioni differenziali stocastiche: II 464 b. ◆ [FSN] Camere di d. (ingl. drift chambers): rivelatori di particelle il cui funzionamento si basa sul d. degli ioni prodotti dal passaggio di una particella ionizzante che li attraversa e la cui posizione relativa è determinata dal tempo impiegato dagli ioni (accelerati da un opportuno campo elettrico) a raggiungere un filo conduttore producendovi un segnale elettrico. ◆ [EMG] Velocità di d.: per una corrente elettrica di conduzione, lo stesso che velocità di scorrimento o di corrente, cioè la velocità media d'assieme dei portatori di carica nella direzione del campo elettrico della corrente, alla cui intensità essa è proporzionale: v. corrente elettrica: I 771 d.