dubitare
Nel senso di " essere in dubbio ", " avere dubbi ", con costrutto intransitivo e con l'indicazione dell'oggetto dell'incertezza e dell'ambiguità, è adoperato in Vn XXV 1 dubitare potrebbe di ciò; Cv II XI 8 Se per avventura incontra che tu vadi là dove persone siano che dubitare ti paiano ne la tua ragione, non ti smarrire (con riferimento al contenuto e alla sentenza della canzone); IV XXIV 2 De la prima nullo dubita, e III X 5 (2 volte); seguito da una proposizione al congiuntivo, in Cv I VII 11 nessuno dubita, che s'elle comandassero a voce, che questo non fosse lo loro comandamento, II IV 9, IV XXII 10. Tre volte il verbo è unito a qui nel senso di " a proposito di questo argomento ": Vn XII 17 intenda qui chi qui dubita; XXV 1 Potrebbe qui dubitare persona degna da dichiararle onne dubitazione; Cv III XV 7 può qui alcuno forte dubitare come ciò sia, dove il verbo potrebbe accoppiare al valore fondamentale una connotazione di " interrogare ", " domandare ", " porre una questione ".
Talvolta il verbo è usato in modo assoluto, cioè senza l'indicazione del fatto che genera dubbio: Vn XXV 9 E per questo puote essere manifesto a chi dubita in alcuna parte di questo mio libello; Cv III III 13 come chi guarda col viso con[tra] una retta linea, prima vede le cose prossime chiaramente; poi, procedendo, meno le vede chiare; poi, più oltre, dubita; Pg XXII 29 Veramente più volte appaion cose / che danno a dubitar falsa matera; Pd IV 22 Ancor di dubitar ti dà cagione / parer tornarsi l'anime a le stelle; VII 10 Io dubitava e dicea ‛ Dille, dille! '; VIII 92, XVII 104, XIX 84, XXXII 49. In Cv IV III 7 lo testo pare dubitare, si allude al v. 28 della canzone Le dolci rime, che " esprime un dubbio ". In costrutto assoluto talora d. mantiene il valore di " esitare ", tipico della costruzione latina: Cv IV XXV 10 elli dubitò prima di dicere. Così nella forma dell'infinito sostantivato per " esitazione ", " indecisione ", in If XXVIII 97 Questi [Curione], scacciato, il dubitar sommerse (cfr. Phars. 1281). Un dubitare pieno di timore (cfr. il verbo ‛ dottare ', " temere ", e il sostantivo ‛ dottanza ', " timore ", quest'ultimo presente in D., entrambi collegati a d.) è espresso in If XXXIII 45 per suo sogno ciascun dubitava. Così in Fiore CLXXXVIII 13 'l su' marito n'è troppo geloso / sì che dubita molto esser battuta.
L'infinito passivo, nel senso di " essere messo in dubbio ", è usato in Cv IV VI 2 la quale [la imperiale autoritade] per la sua maiestade non pare esser dubitata.