dubitoso
L ' aggettivo vale " incerto ", " oscuro ", riferito in Vn XIV 14 alle parole che manifestano le ragioni del sonetto Con l'altre donne (nello stesso luogo D. usa anche l'espressione dubbiose parole con lo stesso senso; si veda Dubbioso); così in Rime dubbie XX 12. In Vn XXIII 23 43 Poi vidi cose dubitose molte, / nel vano imaginar ov'io entrai, nel vocabolo è racchiusa la nozione di " spaventoso ", " capace di suscitare timore ". In Rime dubbie XX 14 Ond'io ti priego, Chiaro, per tua orranza, / che mi consigli del men dubitoso, l'aggettivo è sostantivato e sembra assumere la connotazione di " cosa pericolosa ".
In Cv IV XXVII 18 0 Atene, non domandate a me aiutorio, ma toglietevelo; e non dite a voi dubitose le forze che ha questa isola, D. traduce da Ovidio Met. VII 507 " ‛ Ne petite auxilium, sed sumite ', dixit ‛ Athenae, / Nec dubie vires, quas haec habet insula, vestras / Ducite... ' ". D., forse influenzato da una lezione diversa da quella arrivata a noi (cfr. Busnelli-Vandelli, ad l.), interpreta " dubie ", che in Ovidio è avverbio e vale " con esitazione ", come aggettivo che, riferito a forze, potrebbe valere " malfido ", " infido ", " insidioso ".