DUBROVNIK
(it. Ragusa; ῾Ραύσιον, Lausa, Raùgia, Rhacusa, Rhagusium nei docc. medievali)
Città costiera della Dalmazia meridionale (Rep. di Croazia).Sorta agli inizi del sec. 7° sotto l'autorità bizantina, fu libero Comune dal sec. 12°; dal 1205 al 1358 fu dominata da Venezia, per poi passare sotto la protezione dei re ungarocroati fino al 1526. La favorevole posizione geografica fece di D. un centro molto attivo nel commercio del Mediterraneo e dei Balcani, favorendo così una rimarchevole attività artistica durante tutto il Medioevo. Nel 1667 D. fu gravemente danneggiata da un forte terremoto che distrusse vari edifici.Il primo nucleo della città fu costituito dai profughi della romana Epitauro (od. Cavtat) e da altri abitanti in gran parte slavi. La città alla fine del sec. 10° arrivò a includere all'interno delle mura tutta la penisola su cui sorge, con la cattedrale e la residenza del governatore. L'originario insediamento, tuttora riconoscibile nella zona caratterizzata da uno sviluppo ortogonale del sistema viario, è documentato da uno statuto del 1272. Verso l'insenatura, all'esterno delle mura cittadine, si formarono altri due insediamenti, che intorno alla fine del sec. 13° furono compresi nella nuova cinta muraria, come testimonia un altro statuto del 1296. In questa fase fu creato un largo asse viario centrale (Stradun) che ancora oggi collega la porta principale della città con il porto. Nel sec. 14° furono inclusi all'interno della cinta muraria i conventi dei Francescani e dei Domenicani fondati nel secolo precedente, il primo nella parte occidentale e il secondo in quella orientale della città.L'architettura preromanica di D. è testimoniata dalle piccole chiese (originariamente esterne all'abitato) di S. Nicolò e della Trasfigurazione (Sigurata), a una navata coperta da una volta a botte terminante in una cupola sostenuta da archi lungo i muri laterali. La chiesa di S. Pietro, situata nella parte più antica della città - i resti sono stati esplorati nel 1960 -, presenta una pianta a croce inscritta di tipo bizantino; i capitelli rivelano invece netti riferimenti alla produzione plastica preromanica occidentale. Ricerche archeologiche, condotte dal 1981 al 1985 (Stošić, 1988), hanno consentito di individuare al di sotto dell'od. cattedrale barocca, oltre a parti pertinenti alla cattedrale romanica distrutta dal terremoto del 1667, parti della fondazione preromanica, che rivelano due ulteriori fasi costruttive non databili con precisione, con frammenti di affreschi dell'11° secolo. Resti di una piccola chiesa più antica, a una navata monoabsidata, sono stati individuati entro il perimetro della diruta chiesa romanica di S. Stefano.L'unica testimonianza dell'architettura romanica a D. è costituita dalla piccola chiesa di S. Giacomo 'di Peline', a una navata coperta a crociera. La cattedrale romanica, iniziata tra il 1132 e il 1158, era un edificio a tre navate, monoabsidato, con matroneo e cupola innestata dinanzi al presbiterio; i muri laterali erano scanditi all'esterno da gallerie di tipo pugliese, alla cui realizzazione dovette probabilmente presiedere Eustasio di Bernardo da Puglia, indicato dalle fonti come capomastro della cattedrale nel 1199 (Smičiklas, 1904, p. 320). Di fronte alla facciata della cattedrale, nel 1325 si iniziò a costruire un campanile in pietre bianche e rosse, di pianta ottagonale, coperto da una cupola sferica e decorato esternamente da archi a tutto sesto, alla cui base fu collocato il battistero; rimasta peraltro interrotta, la torre venne demolita intorno al 1830. Sull'isola di Lokrum si trovano le rovine di una chiesa romanica, appartenente a un monastero benedettino.L'architettura gotica fece la sua apparizione a D. nella seconda metà del sec. 13°, con le forme degli archi ogivali delle fortificazioni cittadine. Gli edifici religiosi dei Francescani e dei Domenicani, costruiti nel corso del sec. 14° da maestranze locali, erano caratterizzati da un impianto a navata unica con copertura lignea; il presbiterio della chiesa domenicana, a terminazione poligonale, presenta tuttora elementi gotici, come pure il chiostro, realizzato nel sec. 15°; il portale laterale conserva ancora forme romaniche. Il chiostro francescano, eretto tra il 1325 e il 1347 ca., è opera di Michele da Antivari e rivela ancora cadenze romaniche nelle esafore a tutto sesto, ma le decorazioni (capitelli, cornici e figure) sono del tutto gotiche. Nel 1348 si diede inizio alla costruzione di una nuova chiesa a tre navate dedicata a s. Biagio, protettore della città; primo capomastro del cantiere fu Angelo di Lorenzo da Zara, seguito da vari architetti, tra i quali Jean de Vienne (1382-1385); nel 1706 la chiesa fu distrutta da un incendio e ricostruita in forme barocche.La scultura altomedievale è documentata da diversi bassorilievi con caratteristiche decorazioni a intrecci; l'ornamentazione e la fattura differiscono dai contemporanei manufatti della Dalmazia e dell'Italia settentrionale suggerendo così l'esistenza di officine locali. Alla cattedrale romanica appartenevano vari frammenti di sculture tra i quali un bassorilievo (Dubrovački muz.) i cui caratteri stilistici rivelano affinità con quelli della facciata della cattedrale di Trani. La scultura gotica apparve a D. solo agli inizi del sec. 15° con lo scultore Bonino da Milano, che vi operò dal 1417 al 1424; la sua opera principale è la figura di Orlando sulla omonima colonna nella piazza Luža; altri interventi dell'artista sono individuabili nel portale meridionale della chiesa domenicana, decorato con una struttura a cornice aggettante con arco ogivale sorretto da due colonne, conclusa da una statua di Cristo. Forme ancora gotiche sono quelle del portale laterale della chiesa francescana, realizzato nel 1499 a opera di Leonardo e Pietro Petrović.Le più antiche testimonianze pittoriche (sec. 11°) sono costituite dai frammenti degli affreschi che decoravano l'abside della cattedrale preromanica e dai contemporanei affreschi bizantineggianti nella piccola chiesa di S. Giovanni sull'isola di Šipan. Databile intorno al 1300 e attribuibile a bottega veneziana è una piccola tavola della Vergine nella chiesa di S. Nicolò. A Paolo Veneziano (attivo dal 1333 al 1358) sono attribuite (Gamulin, 1983) la croce dipinta e due tavole raffiguranti la Madonna e S. Giovanni, nel presbiterio della chiesa domenicana.A D. è inoltre attestata l'opera di Michele da Bologna, attivo nel 1318 nella cattedrale e nel 1324 nella chiesa di S. Stefano. Caratteri trecenteschi sono ancora presenti nell'opera del pittore locale Ivan Ugrinović, attivo in pieno Quattrocento.L'opera più signicativa di oreficeria medievale conservata a D. (Riznika katedrale) è il reliquiario di s. Biagio - riferibile a una bottega bizantino-romanica dell'Italia meridionale -, di forma sferica con figure di santi a smalto cloisonné incorniciate da pietre preziose e filigrana.Scarse sono le testimonianze di manoscritti miniati, tra i quali una parte di una Bibbia del sec. 11° e un codice del sec. 14° con opere di Tommaso d'Aquino (convento dei Domenicani).
Bibl.: T. Smičiklas, Codex diplomaticus II, Zagreb 1904; I. Fisković, Dubrovački zlatari od XIII do XVII stoljoća [Gli orafi di D. dal sec. 13° al 17°], Starohrvatska prosvjeta, s. III, 1, 1949, pp. 143-249; J. Tadić, Grada o slikarskoj školi u Dubrovniku [La pittura a D.], I-II, Beograd 1952; I. Fisković, Fragments du style roman à Dubrovnik, Archeologia Jugoslavica 1, 1954, pp. 117-137; id., Prvi poznati dubrovački graditelji [I primi architetti conosciuti di D.], Dubrovnik 1955; L. Beritić, Utvrdenja grada Dubrovnika [La fortezza di D.], Zagreb 1955; id., Urbanistički razvitak Dubrovnika [Lo sviluppo urbanistico di D.], Zagreb 1958; V. Durić, Dubrovačka slikarska škola [Le scuole pittoriche di D.], Beograd 1963; J. Maksimović, Emaux italo-byzantins en Italie méridionale et à Dubrovnik, "Actes du XIIe Congrès international d'études byzantines, Ochride 1961", III, Beograd 1964, pp. 245-249; M. Prelog, Dubrovački statut i izgradnja grada (1272-1972) [Gli statuti di D. e lo sviluppo della città (1272-1972)], Peristil 14-15, 1971-1972, pp. 81-94; J. Lučić, Povijest Dubrovnika od VII st. do god. 1205 [La storia di D. dal sec. 7° all'anno 1205], Zagreb 1973; G. Gamulin, Slikana raspela u Hrvatskoj [Crocifissi dipinti in Croazia], Zagreb 1983, p. 31 tavv. VIIIVIIIg, pp. 121-122; K. Prijatelj, Dalmatinsko slikarstvo 15. i 16. stoljeća [La pittura dalmata dei secc. 15° e 16°], Zagreb 1983; J. Stošić, Prikaz nalaza ispod katedrale i Bunićeve poljane u Dubrovniku [Mostra degli scavi della cattedrale e della piazza Bunićev a D.], Arheološka istraživanja u Dubrovniku i dubrovačkom području, 1988, pp. 15-38.I. Petricioli