duca
La voce, col significato di " comandante supremo ", " condottiero ", " re ", compare con alta frequenza nella Commedia e una sola volta nel Convivio.
In If XII 17 'l duca d'Atene è Teseo; il gran duca de' Greci, / onde pianse Efigènia il suo bel volto (Pd V 69) è Agamennone; 'l duca Gottifredi (XVIII 47) è Goffredo di Buglione; e quel duca sotto cui visse di manna / la gente ingrata (XXXII 131) è, con trasparente perifrasi, Mosè (cfr. Ex. 16, 13-35). In If XXI 138 è riferito al diavolo Barbariccia, sconcio capo della decina diabolica della bolgia dei barattieri. Anche s. Domenico, come " capo " di famiglia religiosa, viene definito duca, in Pd XII 32. Quest'uso di d. non era raro nella lingua trecentesca: per es. in G. Villani (XI 132) leggiamo: " non era [messer Maffeo] sufficiente duca a guidare sì grande esercito "; e, nell'Intelligenza (XCIV), si parla di " Cesare, grande duca pro ' e ardito ".
In ambito strettamente dantesco ci porta il significato di duca come " guida spirituale "; così in Cv IV VI 8, ove Aristotile è maestro e duca de la ragione umana, secondo un noto ‛ tòpos ' risalente ad Averroè; come nelle numerosissime attestazioni in cui il termine è usato per antonomasia a indicare Virgilio (forte appare quindi il sentimento che D. ha della connessione di duca col latino ducere). Il poeta latino viene infatti chiamato da D. duca (If II 140, III 94, VI 94, VIII 28, X 37, XVI 110, XVII 28, XVIII 75 e 127, XXII 64, XXIII 80, 139 e 145, XXIV 20, 121 e 127, XXV 44, XXVI 46, XXIX 17 e 94, XXXII 85, XXXIV 78 e 133); duca mio (If V 21, VI 25, 25 e 97, IX 2, X 30, XIV 50, 61e 91, XVII 4 e 79, XIX 121, XXI 23, 88, 98 e 104, XXII 46 e 78, XXIII 37 e 73, XXV 36, XXVI 15 e 77, XXVII 32 e 133, XXIX 31 e 86, XXXI 70, 93 e 131, XXXIV 9, Pg I 49 e 111, II 20, IV 23,V 2,VII 9,VIII 88, IX 68 e 107, X 11, XII 136, XV 118, XVI 14, XVII 64, XVIII 112, XX 4, XXI 5, XXII 101 e 121, XXV 118); savio duca (If IV 149, Pg XXI 76, XXVII 41); buon duca (If X 19, XII 83); dolce duca (If XVIII 44, Pg VI 71); verace duca (If XVI 62).
Bibl. - L. Bellini, Le perifrasi della D.C., Città di Castello 1895, 110 ss.; F. Pellegrini, Gli appellativi di Virgilio nella D.C., in " Arte e Scienza " II (1904).