ducere
Latinismo attestato solo in Pd XIII 67 La cera di costoro [cose generate] e chi la duce / non sta d'un modo; e però sotto 'l segno / idëale poi più e men traluce, ove il significato tradizionale di " condurre ", " guidare ", " menare " è assunto in senso traslato equivalente a " dare figura ", " plasmare ", come concordi annotano i commentatori, tra i quali per chiarezza e concisione sono da segnalare Benvenuto (" illud quod gignit et gubernat istam materiam, puta coelum, quod est sigillum illius cerae "), Buti (" li cieli che la dispongono a ricevere, cioè la materia paziente "), Cesari, e soprattutto Tommaseo (" la materia delle cose generate e le intelligenze motrici de' cieli che la figurano per vari modi; onde essa intelligenza più o meno apparisce nella materia "), che per il forte figurato cita una possibile fonte virgiliana (Aen. VI 848 " vivos ducent de marmore vultus "). Per l'immagine concettuale bisogna tener presenti Pd I 41, VIII 127, XIII 73, e Cv III VII 2-3 ove è contenuta la componente filosofica del passo: la divina bontade in tutte le cose discende... diversamente si riceve... secondo lo modo de la sua vertù e de lo suo essere.
Nel significato proprio e in quello figurato di " condurre " il verbo è ampiamente attestato nel lessico due-trecentesco.