due diligence
<di̯ùu dìliǧëns> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Espressione («dovuta diligenza») che si riferisce all’attenzione e alla cura che si dovrebbero prestare, in maniera ragionevole, prima di stipulare un accordo con una controparte. Nell'ambito economico o commerciale, la d. d. rappresenta un approfondimento, una verifica di un potenziale investimento, ed è finalizzata a confermare oppure a smentire tutti i fatti, gli elementi e le circostanze che attengono a una data operazione (per es. una compravendita). Più in generale, è un processo organizzato di raccolta e di analisi di informazioni dettagliate di varia natura, in ordine a una determinata attività economica, allo scopo di pervenire a una valutazione attendibile di tale attività, quindi di esprimere un giudizio motivato sulla fattibilità versus la rischiosità dell’operazione che le controparti intendono porre in essere. La d. d. può avere a oggetto non soltanto l’analisi delle risultanze contabili in merito agli andamenti gestionali (financial d. d.), ma anche più aspetti dell’azienda trattata, fino a estendersi a una visione globale dell’attività (full d. d.). In tal caso, si parla rispettivamente di un’area di indagine fiscale (tax d. d.), legale (legal d. d.), strategica o operational (mercato di sbocco, prodotti, concorrenza), sui sistemi informativi e ambientale (environmental d. d.).