DUE PUNTI
Nella ➔punteggiatura, i due punti hanno la funzione di spiegare, chiarire, dimostrare quello che è stato affermato nelle frasi precedenti. Si trovano dunque a introdurre:
– una dimostrazione, la conseguenza logica di un fatto, l’effetto di una causa
Premette il pulsante: il computer si accese
– una frase con funzione di apposizione della precedente
Conobbe Chiara: una ragazza deliziosa
– una battuta di ➔discorso diretto
Gli dissi: «Sto benone»
– un elenco di vario genere
Ho fatto molti lavori: giornalista, manager, consulente
Se l’elenco è formato dal soggetto o dal complemento oggetto della frase, i due punti non si devono usare
A scuola si studiano inglese, francese e tedesco (e non A scuola si studiano: inglese, francese e tedesco)
Ho mangiato tre biscotti e uno yogurt (e non Ho mangiato: tre biscotti e uno yogurt)
I due punti sono invece necessari quando gli stessi elenchi sono usati in funzione di ➔apposizione
A scuola si studiano molte materie: inglese, francese e tedesco
Ho mangiato diverse cose: tre biscotti e uno yogurt.
Anche se nella scrittura letteraria possono incontrarsi usi in sequenza dei due punti
Una certa praticaccia del mondo, del nostro mondo […] doveva di certo avercela: una certa conoscenza degli uomini: e anche delle donne (C. E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana)
Nulla è cambiato da allora: ostentazioni: imperterrite ostentazioni (A. Piperno, Con le peggiori intenzioni)
Usare i due punti più di una volta nello stesso periodo sintattico è un errore da evitarsi in tutti i tipi di scrittura non creativa.