DUENOS (Duenos)
Supposto vasaio, autore del vaso composto di tre tazze combacianti (kèrnos) iscritto (Duenos med feked) rinvenuto a Roma, nel 188o, presso il versante S del Quirinale, vicino alla chiesa di S. Vitale, nel luogo dove era probabilmente un auguraculum con ufficio divinatorio, dedicato al culto di Iuppiter Latialis. La datazione di questo vaso oscilla dal VII sec. al III a. C.; più probabilniente, può essere datato alla seconda metà del V sec. a. C. L'iscrizione incisa sul kèrnos è uno dei più antichi documenti della lingua latina. Il nome D. viene da taluni considerato nome proprio, e si discute se indichi l'autore o l'offerente; ma da gran parte degli studiosi è ora inteso come forma arcaica per bonus e inteso sia come uomo sia come dio.
La lettura dell'iscrizione è diversa nei varî autori che l'hanno studiata e diversa risulta la divisione delle parole. Una trascrizione recentemente proposta (Peruzzi) dà il testo seguente: iovesat deiuos qoi med mitat nei ted endo cosmis uirco sied asted noisi ope toitesiai pakari uois - duenos med feked en manom einom duenoi ne med malo statod.
Bibl.: P. Ducati, in Rend. Acc. di Bologna, IV, 1939, p. 11 ss.; D. St. Martin, in Mem. Acc. Naz. Lincei, II, ser. VIII, 1950, p. 415 ss.; E. Peruzzi, in La Parola del Passato, fasc. LXII, 1958, p. 328 ss. (dà una interpretazione amatoria).