duma
Antica istituzione russa. La d. dei fu il consiglio del principe di Moldova che esprimeva soprattutto l’influenza della maggiore nobiltà. L’affermazione degli zar, con Ivan IV il Terribile, portò a una lunga fase di confronto e, spesso, di scontro tra la monarchia e la d., che continuò a costituire il consiglio della corona e il cui organico fu ampliato con l’inserimento di funzionari nominati dallo zar. La d. fu soppressa da Pietro il Grande nel 1707, ma l’organismo fu recuperato da Nicola II, in forma nuova, dopo la rivoluzione del 1905. La concessione del Parlamento fu una conseguenza della necessità di rinnovamento politico della Russia, imposta dal movimento sociale che si era affermato nell’ultimo ventennio del sec. 19°, assumendo forme violente fra il 1904 e il 1905 durante il conflitto russo-giapponese. Il rescritto imperiale del 18 febbr. 1905 stabiliva che la d. avrebbe avuto il diritto di esaminare tutti i progetti di legge, bilanci e conti dello Stato; che le sue deliberazioni sarebbero state comunicate al Consiglio di Stato e sottoposte poi all’approvazione definitiva dello zar. La scelta dei deputati dipendeva da un doppio grado di elezioni, sulla base di una combinazione di principi molto complessa: territoriale, fondiario, di classe e professionale. Il 17 ott., a fronte dell’insoddisfazione del movimento liberale e sotto la pressione popolare, lo zar concesse tutte le libertà civili, l’uguaglianza di diritti e una rappresentanza popolare di tutte le classi. Mantenendo i principi del censo e di classe, le categorie di elettori ammessi furono: proprietari fondiari grandi e piccoli; elettori delle città; contadini e cosacchi; operai. Un voto di proprietario equivaleva a 3 voti della borghesia cittadina, a 15 voti di contadini e a 45 voti di operai. Il numero dei membri fu fissato a 524 e la durata della legislatura a 5 anni. La d. fu sciolta e reintegrata nelle sue funzioni più volte dopo il 1906; la cosiddetta «quarta d.», nel marzo 1917, appoggiò la rivoluzione che costrinse Nicola II ad abdicare e fu soppressa nell’ag. dello stesso anno.