Scultore (Bruxelles 1594 - Livorno 1643), figlio di Jérôme il Vecchio (m. 1641 circa), l'autore della fontana del Manneken-Pis a Bruxelles (la statua, perduta, è ora sostituita da una copia). Dal 1618 fu attivo a Roma dove rimase fino a poco tempo prima della morte. Si affermò presto nell'ambiente artistico romano, divenendo una delle figure più in vista della corrente classicista. Collaboratore del Bernini nel 1627-28, nel 1629 riceveva la commissione per il gigantesco S. Andrea da porsi in uno dei quattro piloni che sorreggono la cupola di S. Pietro e per la sua opera più famosa, la S. Susanna in S. Maria di Loreto al Foro Traiano. Ma la fama del D. poggia anche su opere minori, quali i rilievi con putti che giocano (Roma, Pal. Doria), le tombe di A. Vryburch (1629) e di F. van den Eynde (1633-40), entrambe in S. Maria dell'Anima, anch'esse arricchite da figure di angioletti, che ne indicano non solo la maestria nel trattare il marmo ma anche quella compostezza classica antibarocca che fu il suo ideale artistico. Il fratello, Jérôme il Giovane (Bruxelles 1602 - Gand 1654), lavorò in Italia e in Spagna, oltre che a Bruxelles, nella chiesa di S. Gudula.