Vedi DURAZZO dell'anno: 1960 - 1994
DURAZZO (v. vol. Ill, p. 196)
Scavi recenti hanno portato a un notevole ampliamento delle nostre conoscenze sull'antica città. Alla fine del VI sec. a.C. risalgono i resti di un sacello messo in luce in un'area periferica della città moderna: restano due colonne di ordine dorico, nonché testimonianze di una decorazione architettonica che doveva essere di notevole qualità (fra queste, sembra, una sfinge di bronzo). Notevole è anche, nell'ambito dello stesso secolo, la decorazione fittile di un altro tempio, con una figura di sfinge, probabilmente acroteriale, e con gocciolatoi in forma di testa di leone e di sfinge. È evidente, in elementi come quelli fin qui citati, l'influsso dell'architettura magnogreca.
Più abbondanti sono i ritrovamenti di età romana: nel I-III sec. d.C., peraltro, D. era un fiorente centro commerciale, anzi si poteva considerare il principale porto delle coste orientali dell'Adriatico. Cicerone definì la città admirabilis.
L'anfiteatro, della fine del I sec. d.C., è tra i maggiori della Penisola Balcanica: il diametro maggiore dell'ellisse è di m 120. Sono state rimesse in luce l'arena e due terzi delle gradinate che comprendevano anche un ingresso monumentale a N, ed erano in parte costruite in muratura, in parte poggiate su un pendio naturale; alte 20 m, divise in due meniani, potevano ospitare 15.000-20.000 persone. Fitta e articolata, sotto le gradinate stesse, era la rete delle gallerie che facilitavano la distribuzione degli spettatori. L'edificio è situato in posizione alquanto decentrata, ma gli assi N-S ed E-O si inseriscono bene nell'assetto ortogonale dello schema urbanistico.
Non lontano dall'anfiteatro, a N, sono state rinvenute le terme pubbliche, databili alla fine del I sec. d.C.: sul sito è stato costruito il Palazzo della Cultura, ma dell'edificio antico sono stati identificati calidarium, tepidarium, frigidarium, sudatio, apodyterium. Nei pressi, databile però a una fase più tarda (V sec. d.C.), era una piazza circolare pavimentata con lastrine di marmo e circondata da colonne con capitelli corinzi. L'acquedotto, databile in età adrianea, prendeva acqua dal fiume Ersen, distante 20 km.
In vari siti sono stati recuperati numerosi mosaici, datati fra I e III sec. d.C.: vi sono rappresentate figure mitologiche oppure pertinenti al mondo marino, accompagnate da motivi geometrici. Si tratta in genere di mosaici in bianco e nero di buona qualità, testimonianza del notevole livello che doveva aver assunto l'architettura domestica anche nel suo arredo.
Nel corso dell'età imperiale romana la popolazione illirica mantenne notevole importanza, e alcuni tra i suoi esponenti ricoprirono anche funzioni dirigenziali. Delle iscrizioni funerarie rinvenute a D. (c.a 80) molte menzionano nomi illirici: Epikad, Plator, Gent, Daz, Bato, Teuta, ecc.
Quando, con la riforma dioclezianea, la provincia di Epiro fu divisa in due (Vetus e Novus), D. divenne capitale del Novus. Nonostante la crisi generale dell'impero e i danni subiti durante il terremoto del 345 d.C., D. rimase un centro commerciale alquanto sviluppato. È ancora importante fu in età bizantina: particolarmente intensa fu l'attività edilizia dell'imperatore Anastasio, che fece costruire un nuovo muro di cinta, un ippodromo e, in periferia, la basilica di Arapaj.
Bibl.: S. Anamali, La nécropole héllénistique d'Epidamne, in Buletinpër shkencat shoqerore, 1957, I, pp. 31-62; V. Toçi, Données sur la toponymie et l'élément illyrien de Dyrrah à la lumière des nouvelles découvertes archéologiques, in Konferenca e paré e Studimeve Albanologjike, Tirana 1965, pp. 460-467; id., Të dhëna të reja për onomastikën Hire né Dyrrah («Dati recenti sull'onomastica illirica a Durazzo»), in Iiiria, XVI, 1986, 2, p. 133 ss.; H. Hidri, Prodhimi i qeramikës vendase të Dyrrahut në shek VI-II p. e. sonë («La produzione della ceramica locale a Durazzo durante i secc. VI-II a.C.»), ibid., 1, p. 192 ss.; id., Nekropoli antik i Dyrrahut (Rezultatet e gërmimeve të viteve 1973 dhe 1980) («La necropoli antica di Durazzo - Rapporto sugli scavi 1973-1980»), ibid., 2, p. 112 s.; F. Tartari, Një grup varresh të shek. II-IV té e. sonë në zonén kodrinore të nekropolit të Dyrrahut («Una serie di tombe dei secoli II-IV d.C. nella necropoli di Durazzo»), ibid., XVII, 1987, 1, p. 153 ss.; H. Hidri, Kupa me dekor në reliev të Dyrrahut («Coppe decorate in rilievo di Durazzo»), ibid., XVIII, 1988, I, p. 81 ss.(M. Korkuti*)