DURHAM, John George Lambton, conte di
Uomo politico inglese, nato a Londra il 12 aprile 1792, morto a Cowes il 28 luglio 1840. Dopo un breve servizio nei dragoni, dal 1809 al 1811, fu eletto deputato di Durham nel 1813 e rappresentò quella contea fino al 1828, quando fu nominato pari. Seguace del partito whig, il giovine deputato scese subito in campo contro la politica estera di lord Castlereagh. Così nel 1814 il Lambton chiese invano che il governo inglese intervenisse come mediatore fra la Norvegia, riluttante a subire il dominio dei Bernadotte, e gli Svedesi. Nel febbraio seguente stigmatizzò acerbamente l'abbandono di Genova, arresasi a lord Bentinck e incorporata poi a forza nel regno di Sardegna. Nel 1819 non esitò a censurare in una pubblica adunanza, convocata a Durham, le repressioni violente dei moti di Manchester. Nel 1821 una sua mozione per la riforma elettorale fu respinta dalla Camera dei comuni con soli dodici voti di maggioranza. Nel 1826 il Lambton, gracile fisicamente quanto era vigoroso moralmente, dovette soggiornare a Napoli per ragioni di salute. Appoggiò poi il gabinetto del Canning e fu nominato membro della Camera dei lord, col titolo di barone Durham, il 29 gennaio 1828. Aveva sposato, in seconde nozze, una figlia del conte Grey, capo riconosciuto dei whigs, e ne fu un indipendente consigliere nelle grandi lotte per l'introduzione della riforma elettorale. Divenuto primo ministro, il Grey fece ascrivere il genero al Consiglio privato e subito dopo al Ministero, in cui ebbe la carica di Lord del sigillo privato. Lord Durham fu per il Grey un collaboratore intelligente, energico, eloquente, ma alquanto scomodo per le difficoltà del suo carattere e la sua insaziabile ambizione. Lord Durham, lord Duncannon, lord John Russell, sir James Graham furono incaricati di redigere il testo del progetto di riforma; ma il Durham si mostrò impaziente delle tergiversazioni del suocero che non voleva forzare la mano ai lord con un'infornata di nuovi pari. Inviato nel 1832 ambasciatore straordinario a Vienna, a Berlino, a Pietroburgo, lord Durham si sarebbe impegnato con lo zar a non dar corso alla designazione dello Stratford-Canning come ambasciatore inglese a quella corte, affidamento sconfessato da lord Palmerston. In conseguenza di ciò, il Durham si dimise da membro del gabinetto nel marzo 1833, essendo promosso nella Paria come visconte Lambton e conte di Durham. Si pose allora alla testa dell'ala sinistra dei whigs, accentuando il suo antagonismo col Brougham e col Melbourne. Questi non lo volle seco nel primo gabinetto del regno della regina Vittoria. Dopo una nuova ambasceria a Pietroburgo, fu nominato governatore del Canada, ove il partito francese era insorto contro la corona. Lord Durham trattò i ribelli con tale severità da incorrere nelle censure del Brougham, che provocò un voto del parlamento contro di lui e ne ottenne la sconfessione da lord Melbourne nel 1838; ma a lui spetta il merito di avere inaugurato un nuovo metodo nella politica coloniale inglese (v. colonizzazione: Storia), quello dei Dominions, superando enormi difficoltà.
Bibl.: Stuart J. Reid, Earl of Durham. Life and letters, Londra 1906; J. A. Roebuck, History of the Whig party, Londra 1852; Earl Grey, Correspondence, Londra 1867; Lord Brougham, Memoirs of his own times, Edimburgo 1871; Spencer Walpole, Life of Earl Russell, Londra 1898.