Kovacevic, Dušan
Kovačević, Dušan
Drammaturgo serbo, nato a Mrdenovac, presso Šabac, il 12 luglio 1948. Dopo aver studiato a Novi Sad, si è laureato presso l'Accademia per il teatro, il cinema, la radio e la televisione a Belgrado, nella sezione di drammaturgia. È autore di numerose commedie, caratterizzate da un umorismo incisivo e graffiante, che hanno riscosso grande successo. Fra le più famose si annoverano: Maratonci trče počasni krug (1973, I maratoneti fanno il giro d'onore), Radovan Treći (1973, Radovan iii), Sabirni centar (1981, Centro di raccolta), Balkanski špiun (1983, La spia balcanica), Sveti Georgije ubiva aždahu (1986, San Giorgio uccide il drago), in gran parte rappresentate per la prima volta al teatro Atelje 212 di Belgrado. Una raccolta delle sue commedie - fra cui anche Proleće u januaru (Primavera a gennaio), Šta je to u ljudskom biću što ta vodi prema piću (Cosa è nell'essere umano che porta al bere), Luminacija (Illuminazione), Svemirski zmaj (Il serpente cosmico) - è stata pubblicata a Belgrado: Drame (1983, Drammi).
Fin dalle prime prove, K. ha guadagnato un posto di preminenza nel teatro iugoslavo, suscitando un vivace dibattito. Lo stesso autore ha cercato di fornire la chiave critica per interpretare la sua opera: nel saggio Pozorište - alternativna govornica (Teatro - tribuna alternativa), pubblicato in Književna kritika (1986, Critica letteraria), ha dichiarato che le sue commedie non hanno lo scopo di divertire sfruttando giochi linguistici e gag, quanto piuttosto di mettere lo spettatore di fronte alle questioni fondamentali della vita.
La creazione di K. è basata sulla verosimiglianza e sulla consequenzialità delle situazioni, in cui si muovono personaggi costruiti come veri e propri 'caratteri', ma con una complessa struttura psichica. K. ne approfondisce la psicologia, mostra quanto vi sia in essi di originale e irripetibile, facendoli interagire in una realtà in cui il male trionfa sul bene. Spesso perciò i personaggi di K. sono persone ossessive, a volte con pronunciate caratteristiche maniacali, in lotta solitaria contro un nemico camaleontico e indefinito. In realtà le sue commedie sono costruite con un materiale che potrebbe servire anche per un dramma serio. In Maratonci trče počasni krug, per es., il rampollo di una famiglia mafiosa, non essendo riuscito a sfuggire al proprio ambiente, ne diventa il peggiore rappresentante; in Radovan Treći, un despota domestico si scontra con la famiglia del seduttore della figlia ma, quando ne constata la forza, passa dalla sua parte, tradendo le proprie convinzioni patriarcali e rivoltandosi contro ciò che ha difeso fino a un momento prima. La trasformazione di contenuti evidentemente tragici in situazioni da commedia passa attraverso l'uso del grottesco, senza peraltro sconfinamenti (tranne pochi casi eccezionali) nell'assurdo: l'assurdo si manifesta in vicende quotidiane, che dal punto di vista psicologico appaiono del tutto verosimili. A parere dei critici è proprio Radovan Treći la commedia che dispiega nel modo più esemplare il meccanismo della scrittura di K.: gli eventi evolvono in modo graduale, fino a raggiungere una confusione indescrivibile che si risolve in un rivolgimento assurdo e inaspettato, rendendo i personaggi, immersi nel caos della vita, ancora più risibili.
Dal punto di vista dei contenuti, K. si inquadra dunque nella tradizione drammaturgica del dopoguerra, che coniuga l'interesse per le tematiche sociali con il rispetto delle convenzioni teatrali. La rappresentazione teatrale, priva di intenti didascalici, cerca semplicemente di illuminare lo scenario tenebroso dell'esistenza umana, riuscendo allo stesso tempo ad affermare il diritto più elementare della gente semplice alla felicità e all'amore.
bibliografia
D. Filip, Pogovor za knjigu Drame (Postfazione ai Drame), Beograd 1983; V. Stevanović, Dušan Kovačević, komediograf i dramatičar (Dušan Kovačević, commediografo e drammaturgo), Beograd 1986.