Makavejev, Dušan
Regista cinematografico serbo, nato a Belgrado il 13 ottobre 1932. Cineasta eminentemente politico, tra la metà degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta è stato in patria uno degli esponenti di punta della 'onda nera' (v. Iugoslavia), e ha improntato il suo lavoro a una polemica antistalinista e antiburocratica fondata sull'equivalenza tra libertà sessuale e rivoluzione, mentre sul piano dello stile, nell'ispirarsi all'Avanguardia sovietica, ma anche ad Alain Resnais e a Jean-Luc Godard, ha inserito nelle sue opere sequenze tratte da film di altri autori, documentari e interviste, in un complesso intreccio di linguaggi diversi e di rimandi tra passato e presente. Nel periodo successivo, trascorso all'estero, il suo spirito critico è sembrato mutarsi in rivolta vitalistica, individualistica e sessuocentrica, mentre i suoi film sono tornati a una struttura più tradizionale, basata su una rilettura ironica e straniante dei codici del noir. Per Nevinost bez zaštite (1968; Verginità indifesa) ha ricevuto al Festival di Berlino il Premio speciale della giuria ex aequo e il premio Fipresci. È stato sceneggiatore di tutti i propri film. Già dal 1953, quand'era ancora studente di psicologia all'università di Belgrado, cominciò a interessarsi al cinema. Nel 1955, dopo avere conseguito la laurea, studiò regia all'Accademia per il teatro, radio, cinema e televisione. Realizzò anche una decina di brevi film sperimentali a soggetto per il Kino Klub di Belgrado, che riuniva i cineasti meno conformisti della Serbia. La premiazione al festival del cinema amatoriale di Cannes del suo saggio di diploma all'Accademia, Antonijevo razbijeno ogledalo (1957, Lo specchio rotto di Antonije), gli permise nel 1958 di passare al cinema professionale. Fino al 1964 girò così diversi documentari, nei quali emerge un gusto per i risvolti eccentrici e fantastici della vita quotidiana. Scriveva nel frattempo articoli sui principali periodici di cinema della Iugoslavia. Benché militante del Partito comunista, cominciò ad avere problemi con le autorità, che impedirono la distribuzione di Spomenicima ne treba verovati (1958, Non si deve credere ai monumenti), per il suo acceso erotismo, e di Parada (1962, Parata), per la notevole ironia con cui presentava la tradizionale sfilata del 1° maggio. È del 1965 il suo primo lungometraggio a soggetto, Čovek nije tica (L'uomo non è un uccello), storia di un ingegnere pieno d'entusiasmo per il suo lavoro, ma la cui vita personale si rivela alla fine un fallimento: il titolo allude al fatto che in una società socialista di tipo autoritario nessuno può 'volare'. Lo stile di M. si delineò con la commedia nera Ljubavni slučaj ili tragedija službenice PTT (1967; Un affare di cuore), sulla difficile relazione tra un'impiegata della compagnia dei telefoni e un ispettore sanitario: la narrazione viene periodicamente interrotta dall'immaginaria conferenza di un sessuologo e da spezzoni di un documentario del 1930 di Dziga Vertov, Entuziazm (Entusiasmo). Ancora più innovativo è Nevinost bez zaštite, che prende spunto da un film omonimo di Dragoljub Aleksić del 1942, una melodrammatica e coloratissima storia d'amore girata sotto l'occupazione tedesca e condannata nel dopoguerra come 'collaborazionistica' dalle autorità governative. M., opponendosi polemicamente a tale giudizio, per dimostrarne l'infondatezza volle realizzare un'opera basata sulla destrutturazione del film di Aleksić di cui utilizzò stralci, modificandone le tonalità cromatiche e aggiungendo interviste ai suoi protagonisti, fotogrammi con didascalie mute, cinegiornali d'epoca. La notorietà acquisita con questo film gli permise di intraprendere WR, misterije organizma (WR, il mistero dell'organismo), che voleva essere un esplicito omaggio allo psicoanalista W. Reich, il maggiore teorico della libertà sessuale. Nel 1968 si recò negli Stati Uniti con una borsa di studio della Ford Foundation per effettuare ricerche sull'argomento; grazie ai finanziamenti di una rete televisiva tedesca girò a New York interviste e sequenze documentaristiche, cui aggiunse nel 1971 scene a soggetto realizzate a Belgrado sulla repressione sessuale, e brani di film di propaganda sovietici e cinesi dei primi anni Cinquanta. In Iugoslavia il film fu proibito; M. fu espulso dal Partito, e, dato che per lui era ormai impossibile lavorare in patria, nel 1972 emigrò in Francia. Da allora ha lavorato in diversi Paesi, incontrando sempre molte difficoltà a reperire finanziamenti. Il franco-tedesco-canadese Sweet movie (1974; Sweet movie ‒ Dolcefilm) è una commedia erotica dai toni allegorici, visionaria e apertamente provocatoria. Lo svedese Montenegro ‒ Or pigs and pearls (1982; Montenegro tango ‒ Perle e porci), storia di una casalinga che scopre il sesso con un immigrato iugoslavo, è incentrato sull'opposizione tra popoli 'razionali' e repressi e altri più liberi e istintivi. Una tematica ripresa nell'australiano The Coca-Cola kid (1985; Coca Cola kid), in cui un manager statunitense si scontra con gli usi e i costumi dell'Australia rurale. Lo iugoslavo-statunitense Manifesto (1988) è una parodia in chiave erotica di quei film hollywoodiani degli anni Venti e Trenta che venivano ambientati in una Europa centrale da operetta. Nella sua opera successiva, di produzione iugoslavo-tedesca, Gorila se kupa u podne, noto anche come Gorilla bathes at noon (1993; Il gorilla fa il bagno a mezzanotte), M. è sembrato tornare in parte ai temi e al linguaggio del suo periodo iugoslavo: alla vicenda di un ufficiale sovietico che percorre Berlino nell'autunno 1989, durante la caduta del Muro, si intrecciano infatti documentari sulla demolizione delle statue di V.I. Lenin e diverse scene, allusivamente mescolate tra loro, di due film-simbolo della propaganda totalitaria, Padenie Berlina (1950; La caduta di Berlino) del sovietico Michail E. Čiaureli e Triumph des Willens (1935; Il trionfo della volontà) della tedesca Leni Riefenstahl. I suoi scritti sul cinema sono stati raccolti nei libri Film i revolucija danas (1971, Il film e la rivoluzione oggi, in collab. con Lazar Stojanović), Shooting the actor, or the coreography of the confusion (1990, con Simon Callow) e The cinema militans lectures 1989-1991 (1992, con Aleksej J. German e Henning Carlsen). Nel 1995 ha girato per la BBC un autoritratto dal titolo Hole in the soul.
Trista čuda: Dušan Makavejev (Trecento prodigi: Dušan Makavejev), a cura di V. Blaževski, Beograd 1988; Five filmmakers: Tarkovsky, Forman, Polanski, Szabó, Makavejev, ed. D.J. Goulding, Bloomington (IN) 1994; R. Durgnat, WR, mysteries of the organism, London 1999.