DUVANLIJ
Località presso Plovdiv-Philippopolis (Bulgaria meridionale) dove, fra il 1925 e il 1931, vennero scavati da archeologi bulgari i tumuli funerarî dei dinasti traci contenenti tombe a fossa in pietra con ricchi corredi (V-IV sec. a. C.). Gli uomini erano stati cremati, a differenza delle donne, secondo una legge generale, cui non mancano numerose eccezioni, che si riscontra negli altri tumuli traci. Nella suppellettile ritrovata (conservata parte nel Museo Naz. di Plovdiv, parte nel Museo Naz. di Sofia) vanno distinti gli oggetti di importazione, per lo più ionici dell'Asia Minore, forse di Cizico, e quelli traci originali. Fra i primi sono una grande anfora d'argento decorata a palmette con ampie anse a grifone persiano (cfr. tesoro dell'Oxus), hydrìai bronzee, coppe d'argento con sopra incise, a doratura, corse di quadrighe e figure con nomi greci, un kàntharos d'argento con satiri e menadi incisi, anelli d'oro con cavaliere e nome tracio inciso, varie oreficerie, hydrìa attica a figure rosse, anfora attica a figure nere con la lotta fra Teseo e Procuste e scena dionisiaca, ceramiche firmate, ecc. Fra i secondi, importantissimi documenti di quell'arte tracia che sta tra il gusto greco e quello scitico con altri minori influssi, sono moltissimi oggetti d'oro e di oreficeria (braccialetti, fibule ad arco, collane, ecc.), lamine d'oro di rivestimento di stoffe, pettorali decorati a rosetta barbarica e a spirale, maschere d'argento dorato, gorgonèia e teste animalesche analoghe a quelle rinvenute negli scavi della Russia meridionale, pesci, pettorale d'oro con leone stilizzato secondo lo stile animalistico (v.), bronzi e ceramiche. Questi corredi testimoniano il fasto tutto barbarico dei Traci amanti dell'oro, l'alto valore decorativo della loro arte e il raffinato influsso ellenico penetrante dalla costa del Mar Nero e dall'Egeo, esteso a tutta la regione tracia fino ai Balcani, barriera cui si arrestò l'ellenismo.
(A. Frova)
Fra i sepolcri più importanti si possono ricordare il tumulo Muscioviza, con seppellimento a fossa, databile ai primi decennî del sec. V a. C. per il trovamento di un'anfora attica a figure nere e una terracotta in stile tardo-arcaico. In questo sepolcro femminile furono trovate, oltre a una hydrìa di bronzo e un pugnale d'argento, 12 orecchini, 2 collane, 3 fibule, un pettorale ovale, tutti in oro. La tomba del tumulo Kukova mogila, costruita in blocchi di pietra, databile alla metà del V sec. a. C., conteneva oggetti d'oro per un peso complessivo di gr 1265,60. Tra questi, un torques, due braccialetti con teste di serpente, tre lamine in forma di pesce e un pettorale. È da questo tumulo che proviene l'anfora d'argento con anse a forma di grifone di tipo achemènide. Anche la camera sepolcrale del tumulo di Goliamata mogila, della seconda metà del V sec. a. C., era costruita a grandi blocchi. Essa doveva appartenere a un capo tribù tracio, come indicano la spada in ferro e i resti di un elmo e della corazza. Dello scudo rimangono otto lamine d'argento dorato lavorate a sbalzo, una con gorgonèion, cinque con teste leonine e due con la raffigurazione di una quadriga con Nike. Il corredo comprende anche due vasi d'argento di forma elegante, decorati con rilievi dorati rappresentanti Dioniso e il suo thìasos; due pettorali d'oro con ornati vegetali e due anelli, sopra uno dei quali è rappresentato un cavaliere nudo al galoppo, con l'iscrizione Σκυϑοδοκο, di pieno stile classico. Nel tumulo Arabadjiska mogila, invece, le pareti della camera sepolcrale erano di legno. La datazione è fornita dalle suppellettili, fra le quali una bella hydrìa a figure rosse di stile attico del V sec. a. C. Anche in questo caso si ha un pettorale e un anello d'oro con figura di cavaliere. La tomba del tumulo Basciova mogila conteneva un pettorale d'oro con figura di leone molto stilizzata, una phyàle d'argento con quattro quadrighe a rilievo, un calice d'argento con raffigurazione di Selene sulla riva dell'Oceano, un rhytòn d'argento a protome equina, e una hydrìa attica a figure rosse con theoxènia dei Dioscuri.
(D. P. Dimitrov)
Bibl.: B. Filov, Die Grabhügelnekropole bei D. in Südbulgarien, Sofia 1934 (precedentemente negli Izv. Bulg. Arch. Inst.) con collaborazione di I. Welkow e V. Mikov; K. Schefold, in Gnomon, XII, 1936, p. 572 ss.; M. Rostovzev, Skythien u. d. Bosporus, I, p. 535 ss.
(A. Frova - D. P. Dimitrov)