EACO (Αἰακός, Aeăcus)
Figlio di Giove e di Egina, figlia di Asopo (v.), rapita da Giove sotto forma di aquila. E. nacque nell'isola di Enone che in onore della nuova sposa di Giove fu poi denominata Egina e poiché l'isola era deserta, Giove avrebbe, in onore di Eaco, cambiato in uomini le formiche. E. ebbe da Endeide, figlia di Scirone di Megara, Peleo e Telamone; e dalla Nereide Psamate ebbe Foco, poi ucciso dai fratelli per invidia. E. fu l'uomo più pio e giusto dei suoi tempi, sicché allorquando l'Ellade venne colpita da carestia a causa dell'uccisione di Stinfalo compiuta da Pelope, la terra riprese a fruttificare solo quando per essa pregò E. Con Apollo e Posidone E. costruì le mura d'Ilio. Dopo la sua morte E. divenne uno dei giudici infernali, ebbe culto in Egina (Eacee) e anche in Atene. Sembra che in origine E. significasse unicamente il nume del luogo (αἰακός da αἶα "terra", sottinteso ϑεός) e che da principio fosse il medesimo Giove, da cui poi venne a staccarsi la nuova personalità.
Bibl.: E. Wörner, in Roscher, Lex. der griech. u. röm. Mythol., I, col. 109 segg.; I. Toepffer, in Pauly-Wissowa, Real-Enc., I, col. 923 segg.