EACO (Αἰακός, Aeacus)
Figlio di Zeus e di Egina. Nella leggenda greca è considerato specialmente come il capostipite degli Eacidi (per la sua unione con Endeis egli diviene padre di Peleo e di Telamone, per quella con Psamate, di Foco). Il prodigio della fondazione di Egina da parte delle formiche mutate in Mirmidoni ha trovato nell'arte figurata tanta poca risonanza, allo stesso modo come altri episodi della vita di lui. Come il più pio dei mortali, esso diviene dopo la sua morte giudice nell'Ade e come tale esso è rappresentato due volte su vasi àpuli, nell'aspetto di dignitoso vegliardo, senza speciali attributi.
Bibl.: E. Wörner, in Roscher, I, I, c. 109 ss., s. v. Aiakos; I. Toepffer, in Pauly-Wissowa, I, 1894, c. 923 ss., s. v. Aiakos; C. Robert, Griechische Heldensage, II, I, 1920, p. 74; P. Wuilleumier, Tarente, Parigi 1939, tav. 48, 5.