Ealing Studios
Casa di produzione inglese, fondata nel 1931 e scomparsa nel 1959. Gli E. S., benché abbiano prodotto film di ogni genere, hanno visto il loro nome essenzialmente legato alle grandi commedie della fine degli anni Quaranta e dei primi anni Cinquanta, dallo spirito surreale e caustico così caratteristico da aver fatto nascere un'espressione specifica, Ealing comedies (v. commedia).
La società prese il nome dal quartiere periferico di Londra dove nel 1931 Basil Dean fece costruire gli studi. Nel primo periodo gli E. S. produssero decorose ma paludate versioni di opere teatrali o letterarie come anche chiassose commedie costruite su misura per i due maggiori comici di allora, Gracie Fields e George Formby, le quali, nonostante la loro grossolanità, garantirono la salvezza commerciale dell'azienda e permisero la crescita di alcuni talenti provenienti dal palcoscenico e destinati a un grande avvenire, come Carol Reed, David Lean e Basil Dearden. Nel 1938 Dean fu sostituito da Michael Balcon, che aggiunse al precedente un altro folto gruppo di collaboratori di valore, come i registi Henry Cornelius, Alexander Mackendrick, Robert Hamer, Charles Crichton, Charles Frend, Alberto Cavalcanti, e gli sceneggiatori Thomas E.B. Clarke, John Dighton, William Rose. Balcon riu-scì a infondere a questa massa eterogenea di individualisti geniali un autentico spirito di corpo, fondato sulla vita in comune, sul funzionamento non autoritario dell'organizzazione e su un'ampia libertà di iniziativa. Questi sistemi, agli antipodi rispetto a quelli in uso negli studi statunitensi, consentirono di elevare progressivamente il livello qualitativo della produzione: si passò così da solidi film bellici girati in stile semi-documentaristico come San Demetrio, London (1943; Naufragio) di Frend, alle opere di genere ma stilisticamente innovative del dopoguerra, come il fantastico Dead of night (1945; Incubi notturni o Nel cuore della notte) diretto da Cavalcanti, Crichton, Dearden e Hamer, l'avventuroso Scott of the Antarctic (1948; La tragedia del capitano Scott) di Frend, il poliziesco The blue lamp (1949; I giovani uccidono) di Dearden, il 'neowestern' di ambientazione australiana The overlanders (1946) di Harry Watt; ma furono le originali commedie girate a partire da Hue and cry (1946; Piccoli detectives) di Crichton, che decretarono il successo e la fama, anche internazionali, della società.
La 'formula' delle Ealing comedies risulta basata sul contrasto tra la paradossalità delle circostanze e la banalità dei personaggi e del loro modo di agire, da cui scaturisce l'inimitabile vis comica delle storie, nonché su un attore come Alec Guiness, perfetta personificazione dello stralunato uomo comune protagonista di questi film. In un crescendo di efficacia e di successo, si andò da Passport to Pimlico (1949; Passaporto per Pimlico) di Cornelius, a Kind hearts and coronets (1949; Sangue blu) di Hamer, a The man in the white suit (1951; Lo scandalo del vestito bianco) di Mackendrick, a The Lavender hill mob (1951; L'incredibile avventura di Mr. Holland) di Crichton, fino al capolavoro di questo genere, The Ladykillers (1955; La signora omicidi) ancora di Mackendrick. Ma l'apogeo dell'azienda segnò anche l'inizio della crisi. La difficoltà di reperire nuovi finanziamenti, la concorrenza delle commedie americane di Howard Hawks e di Billy Wilder, il progressivo affermarsi della televisione e il conseguente calo della frequentazione dei cinema, furono elementi che concorsero alla vendita degli studi, alla fine del 1955. La produzione continuò stancamente per altri quattro anni, fino alla chiusura definitiva.
C. Barr, Ealing Studios, London 1977; G. Perry, Forever Ealing: a celebration of the great British film studio, London 1981; Ealing Studios, a cura di E. Martini, Bergamo 1988.