EBREUIL
Centro dell'Alvernia, nel Berry-Bourbonnais (dip. Allier), sorto attorno all'abbazia benedettina di Saint-Léger, fondata alla fine del sec. 9°, forse intorno all'898, su un possedimento del fisco imperiale.La proprietà su cui fu eretta l'abbazia fu concessa da Carlo il Semplice (879-929) ai monaci in fuga dal monastero di Saint-Maixent, nel Poitou, in seguito alle incursioni normanne; i monaci vi portarono le reliquie del martire Leodegario ed esse, nel 906, furono deposte nel primitivo edificio di culto, oggi scomparso. Intorno all'abbazia si sviluppò rapidamente un borgo, assurto poi a ruolo di città: nel sec. 14° E. figura infatti tra le tredici città dell'Alvernia che potevano inviare loro delegati agli Stati provinciali. Un disegno del 1443, nell'Armorial di Guillaume Revel (Parigi, BN, fonds Gaignières 2896, fr. 22297, p. 118), presenta E. come un'importante piazzaforte.Il nucleo romanico dell'abbaziale di E. è costituito dalla torre-portico, dal corpo longitudinale e dal transetto, mentre il coro a deambulatorio gotico fu costruito nel primo Duecento. Le parti più antiche del monumento, che appartengono alla fase costruttiva datata al 1070-1080, sono individuabili nelle tre navate con il transetto. La navata centrale si mantiene ancora fedele agli schemi tradizionali dell'architettura del sec. 11°, con copertura lignea, pareti senza articolazioni e con cleristorio, su cui si aprono slanciate arcate a spigolo vivo sopra pilastri rettilinei. Le navatelle sono invece coperte da una volta a botte a tutto sesto, intersecata da vele laterali in corrispondenza con le arcate della navata centrale, le cui proporzioni denotano una certa evoluzione della tipologia tradizionale. Il braccio settentrionale del transetto, il solo a essere pervenuto integro dopo le demolizioni settecentesche, costituisce invece l'elemento architettonico più innovativo per il suo sistema di equilibrio, anticipando una soluzione adottata nel corso del sec. 12° nelle più importanti chiese della Limagne alverniate (per es. Notre-Dame-du-Port a Clermont-Ferrand, Saint-Austremoine a Issoire, Notre-Dame a Orcival, parrocchiale di Saint-Nectaire). La cupola su trombe, a copertura del vano d'incrocio, a pianta quadrata, è contraffortata a N e a S da una stretta campata voltata a mezza botte, mentre le prosecuzioni di entrambi i bracci del transetto avevano una copertura a botte. Le differenti quote raggiunte dalle volte si traducono in un forte dislivello fra la campata intermedia e il blocco estremo degli stessi bracci; ciò è visibile all'esterno, dove i volumi risultano fortemente gerarchizzati ai lati della torre di crociera, distrutta durante la Rivoluzione. Questa soluzione comportò una netta suddivisione degli spazi interni: la cupola, chiusa tra le mezze botti delle campate intermedie, è impostata su quattro archi-diaframma alleggeriti da finte finestrature. La testata settentrionale del transetto, riccamente decorata, preannuncia formule romaniche più evolute, con una partitura della parete a doppia archeggiatura, ulteriormente movimentata negli archivolti da motivi ornamentali. Questa parte della chiesa presenta capitelli lavorati a palmette stilizzate appartenenti a una tipologia che è peculiare del Massiccio Centrale nella seconda metà dell'11° secolo.La torre-portico, di poco più tarda (ca. 1100), si addossa alla primitiva facciata e deriva lontanamente da quella innalzata nell'abbaziale di Saint-Benoît-sur-Loire (fine sec. 11°); essa ha subìto nell'Ottocento radicali restauri che non consentono un'analisi dettagliata. La torre-portico è collegata con la tribuna, aperta sulla navata centrale, che conserva un pregevole ciclo di affreschi degli inizi del sec. 12° con Storie di s. Valeria. I battenti lignei della chiesa sono ancora provvisti di batacchi in bronzo a forma di protome leonina, databili intorno al 1200.La ricostruzione del coro, a deambulatorio con cinque cappelle radiali, intrapresa intorno al 1220, segna una tappa importante nella penetrazione dell'architettura gotica nella regione alverniate. La pianta è direttamente influenzata da modelli della Francia settentrionale, ma nell'alzato è evidente l'intenzione di adeguarsi alle volumetrie del blocco romanico, adottando arcate aventi la stessa altezza di quelle del vano d'incrocio e con l'apertura di finestre di dimensioni modeste nelle alte e spoglie pareti perimetrali.
Bibl.: G. Boudant, Histoire de la ville, du château et de l'abbaye d'Ebreuil, Moulins 1864; P. Kurmann, E. Vergnolle, Ebreuil. L'ancienne église abbatiale Saint-Léger, CAF 146, 1988, pp. 169-202.E. Vergnolle