ECCITABILITÀ (dal lat. excitabilis; ted. Erregbarkeit; sinonimi irritabilità, reattività)
È la proprietà fondamentale della sostanza vivente di reagire a cambiamenti dell'ambiente immediato, che sogliono dirsi stimoli, o delle sue relazioni con questo, presentando caratteristici mutamenti del suo stato chimico-fisico e della sua attività. Purché gli stimoli (meccanici, chimici, elettrici, ecc.) siano d'intensità sufficiente, cioè raggiungano il valore liminare o della soglia, provocano nella sostanza vivente l'eccitamento. Le manifestazioni esteriori di questo possono essere di varia natura: chimiche, chimico-fisiche, elettriche, meccaniche, termiche, fotiche, ecc. Esse sono sempre effetto di trasformazione d'energia potenziale immagazzinata nella sostanza vivente (energia chimica) nelle forme d'energia che caratterizzano le reazioni rammentate.
Le relazioni che passano fra stimolo, eccitamento da questo provocato, e reazione possono definirsi nel seguente modo. Il processo eccitatorio provocato dallo stimolo non sta in alcun rapporto energetico causale cioè quantitativo, con lo stimolo stesso, e nemmeno dipende dalla forma d'energia che lo caratterizza. Stimoli di varia natura, purché raggiungano il valore della soglia, provocano negli elementi cellulari uno stato di eccitamento, che è sempre d'intensità massima (legge del tutto o nulla), e che, quanto alla sua natura, dipende essenzialmente dalla specie di sostanza vivente in cui si svolge. Analogamente, il processo eccitatorio è un evento di natura del tutto diversa da quella della reazione che ne segue; la quale è un fenomeno di solito molto più complesso, e presenta caratteri peculiari dipendenti principalmente dalla speciale organizzazione (struttura), oltre che dalla costituzione chimico-fisica, del sistema protoplasmico differenziato che reagisce. La quantità d'energia che si trasforma nel sistema, quando reagisce, non ha alcun rapporto quantitativo con quella dello stimolo che ha provocato la reazione, come gli effetti dell'esplosione d'una mina non sono affatto proporzionali alla quantità d'energia della scintilla elettrica che ne ha determinato l'esplosione. La reazione è, invece, proporzionale alla quantità d'energia che s'è trasformata nel sistema reattivo. Talora, la reazione che provoca uno stesso stimolo in uno stesso sistema è differente, più o meno grande, e si parla allora di diversa reattività del sistema. Questo fatto parrebbe contraddire la legge del tutto o nulla. Ma la contraddizione può essere solo apparente. Infatti, la più o meno grande reattività può dipendere, non da una più o meno grande trasformazione d'energia in ciascun elemento che reagisce, ma dal numero più o meno grande d'elementi che sono stati colpiti dallo stimolo e che reagiscono tutti con la stessa intensità. In altre parole, la diversa reattività sarebbe l'espressione, non di diversa intensità dell'eccitamento e della reazione di ciascun elemento cellulare (fibra muscolare, fibra nervosa, ecc.), ma di diversa estensione del processo, di più o meno grande partecipazione a questo degli elementi reattivi. La causa dell'apparente diversamente grande eccitabilità e reattività del muscolo e del nervo e dell'asse cerebro-spinale starebbe nell'essere questi composti di più elementi (fibre, neuroni), contigui ma non continui fra loro, vale a dire isolati, e quindi dal fatto che uno stimolo più forte eccita una reazione più intensa perché si diffonde a un maggior numero di essi. L'eccitabilità o reattività è senza dubbio una proprietà di carattere adattativo (v. adattamento), acquisita per effetto dell'intima relazione tra sostanza vivente e ambiente esterno. Essa stessa poi ha raggiunto gradi d'estrema finezza nella sostanza vivente dei varî ricettori (organi di senso), che si dimostrano specificamente disposti a essere impressionati quale da una, quale da un'altra forma d'energia, cioè dotati d'eccitabilità elettiva per gli stimoli adeguati.