ecclesia
Nome dell’assemblea popolare nelle libere città dell’antica Grecia. Vi partecipavano con diritto di parola e di voto tutti i cittadini nel pieno possesso dei loro diritti: la partecipazione a esse dei non abbienti fu resa possibile in Atene da Pericle con l’istituzione di una speciale indennità. L’e. ateniese era sovrana e discuteva su quanto poteva interessare la città; si riuniva con regolarità più volte per ogni pritania: la riunione più importante era detta «sovrana», le altre «legali». I lavori erano inizialmente diretti dal presidente dei pritani, poi, dal 378 a.C., dal presidente dei proedri. La discussione verteva sui progetti di legge presentati dalla bulè; le votazioni avvenivano solitamente per alzata e seduta o per alzata di mano, talvolta però erano segrete. Sulla e. ateniese possono ritenersi modellate le e. di tutte le città greche a regime democratico: le assemblee popolari di Sparta (➔ ) e di Creta (agorà) differivano invece dall’e. democratica in quanto i cittadini non vi discutevano le proposte di legge ma si limitavano ad accettarle o respingerle.