echinococco
Verme piatto della famiglia delle tenie (Echinococcus granulosus), che allo stadio adulto vive parassita nell’intestino tenue del cane e di canidi selvatici, mentre nella forma larvale cistica (cisticerco o cisti idatidea) si rinviene in gran numero di mammiferi (carnivori, ruminanti, roditori, frequentissimo nel maiale), compreso l’uomo. Di piccole dimensioni (3-6 mm), l’adulto ha una testa (scolice) provvista di uncini in serie alternate; il corpo è costituito da 3 o 4 segmenti (proglottidi), nell’ultimo dei quali è presente l’utero, ripieno di 400-800 uova contenenti le larve (larva esacanta); le uova deposte nell’ambiente esterno vengono assunte dall’ospite intermedio, nel quale le larve si sviluppano e si incistano. L’ospite definitivo (canide) si infetta nutrendosi dei visceri contenenti le cisti. Il cisticerco è frequente in vari organi di animali domestici (bovini, ovini, equini, suini; più di rado in polli, oche, tacchini, roditori). Nell’uomo si localizza principalmente nel fegato e nel polmone, talvolta in altre sedi (valvole cardiache, corpi vertebrali, midollo osseo, ecc.). Le dimensioni delle cisti sono variabili, fino alla grandezza di una testa di bambino. La cisti di e. è rivestita da una capsula connettivale formata per reazione infiammatoria dai tessuti dell’ospite; ha una membrana interna che per gemmazione dà origine a capsule proligere, ed è ripiena di liquido idatideo contenente singoli scolici o gruppetti di scolici.